Rieti. “Maxi truffa alle assicurazioni”: 38 denunce e 4 arresti

Pubblicato il 11 Giugno 2012 - 13:09 OLTRE 6 MESI FA

RIETI – Una maxitruffa alle assicurazioni, basata sul furto di assegni di risarcimento, e' stata scoperta dalla Guardia di finanza di Rieti nell'ambito di un'indagine che ha portato alla denuncia in stato di liberta' di 38 persone e all'arresto di altre quattro, tutte campane. L'organizzazione smantellata dalle Fiamme gialle era dedita alla ricettazione, alla sostituzione di persona, al falso, al possesso e fabbricazione di documenti d'identificazione falsi, al favoreggiamento personale e alla truffa.

I componenti della banda, dopo essersi procurati documenti rubati o contraffatti, ricettavano assegni circolari trafugati nei centri di smistamento delle Poste italiane di Napoli e Bologna. A fare gola all'organizzazione erano gli assegni di risarcimento per danni da sinistri stradali, spediti da alcune delle maggiori compagnie di assicurazione ai propri assistiti, ma anche assegni circolari inviati da importanti enti previdenziali e assistenziali.

La truffa, che secondo le indagini condotte dalla finanza ha fruttato profitti illeciti per oltre 2 milioni di euro, proseguiva con l'apertura di conti correnti in istituti di credito dislocati su gran parte del territorio nazionale e il versamento degli assegni con le intestazioni modificate. I conti, successivamente, venivano svuotati e il denaro trasferito altrove.

Le indagini – secondo quanto ha reso noto il comandante provinciale della Finanza di Rieti, colonnello Luca Patrone – era partita nel febbraio del 2011 da alcune verifiche compiute su operazioni bancarie sospette effettuate nel Reatino da alcuni soggetti provenienti dalla Campania.

La maxi truffa ha interessato le provincie di Rieti, Roma e Viterbo, toccando anche le regioni Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Liguria e la stessa Campania. Gli inquirenti, inoltre, non escludono che l'organizzazione fosse in qualche modo collegata con la criminalita' organizzata e che i proventi ottenuti con il furto degli assegni possano aver finanziato altre attività illecite.