Rifiuti a Napoli, nelle strade ancora 2mila tonnellate di munnezza

NAPOLI – La situazione non e' affatto semplice. I rifiuti, lungo le strade di Napoli, al centro come in periferia, continuano ad aumentare: ieri c'erano 1750 tonnellate non raccolte, oggi circa 2mila. In queste ore aumenteranno, nettamente, i trattamenti di disinfestazione. Obiettivo: circoscrivere, al massimo, i rischi sanitari. Le proteste dei cittadini, continuano. I roghi anche. ''Sono fiducioso che la prossima settimana la situazione possa migliorare'', dice l'assessore comunale all'Igiene Urbana, Paolo Giacomelli. Ma il sistema complessivo, come sempre, e' su un filo di corda. E, quindi, un minimo stop e l'emergenza tornera' ai picchi. E nel frattempo continua la polemica a distanza tra Comune e Regione. Per il sindaco Rosa Russo Iervolino la situazione e' grave mentre – accusa – Palazzo Santa Lucia ''polemizza solo''. Oggi una ''buona notizia': l'avvio, il prossimo 16 maggio, della raccolta differenziata 'porta a porta' a Scampia, quartiere di periferia. Ma anche questo, poi, porta allo scoperto scenari non positivi: come i costi, elevati, che si devono affrontare perche' mancano gli impianti di compostaggio. E cosi', per la differenziata ad esempio, si e' costretti a pagare il 45% in piu'. La frazione organica, spiega l'Asia, l'azienda di igiene urbana che si occupa della raccolta di rifiuti a Napoli, deve essere trasferita fuori regione e, dunque, pagare gli impianti di compostaggio: ''155 euro a tonnellate, se avessimo impianti a Napoli il costo sarebbe pari a 85-90 euro''. La mancanza del ciclo integrato di rifiuti, significa anche questo. Ieri si sono registrate difficolta' negli impianti, dice Giacomelli, e questo ha causato un peggioramento. L'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, rassicura: ''Si stanno risolvendo molti dei problemi strutturali che avevano causato difficolta' nei conferimenti''. E passando al contrattacco sulla differenziata punta l'indice contro il Comune: ''Mentono sapendo di mentire''. ''Il termovalorizzatore di Acerra che da oggi ricevera' le normali quantita' di frazione secca e le discariche di Sant' Arcangelo Trimonte e Chiaiano stanno iniziando a ricevere rifiuti in base ai dispositivi dell'Ufficio Flussi – aggiunge Romano – Permane ancora la chiusura dell'impianto di Savignano, per problemi legati al passaggio di cantiere del personale alla nuova societa' che gestisce la struttura''. Condizioni, queste, che rendono Giacomelli ''fiducioso'' in un recupero la prossima settimana. Intanto l'esasperazione dei cittadini c'e' ed e' tanta. Oggi ennesimo blocco e immondizia sparpagliata in strada, nel quartiere Fuorigrotta area dove, insieme a quella Flegrea, si e' registrato il piu' alto numero di roghi: oltre trenta la scorsa notte. L'Unione Industriali di Napoli affianchera' l'Asia per attivare a breve un impianto di compostaggio gia' realizzato e con tutte le autorizzazioni in provincia di Napoli. Ma, intanto, i tempi sono lunghi. ''Il piano regionale dei rifiuti mette in equilibrio il ciclo integrato tra tre anni – chiarisce Giacomelli – quello che adesso bisogna fare e valutare come superare questi tre anni. Bisogna necessariamente aprire una discarica che possa essere utilizzata sia per la provincia di Napoli che per le altre province. E poi c'e' la differenziata, gli impianti di compostaggio''. Insomma, per mettere la parola fine c'e' ancora da aspettare.

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