Rifiuti a Roma, la Regione accelera sulla chiusura di Malagrotta

ROMA, 22 LUG – La Regione Lazio accelera sulla chiusura della maxidiscarica di Malagrotta, quella che accoglie i rifiuti della Capitale: arrivera' un commissario ad hoc nominato dal governo, e sara' il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, cosi' come richiesto dalla governatrice Renata Polverini. Per il decreto di nomina e' questione di ore, ma intanto il Consiglio dei ministri stamattina ha dichiarato lo stato di emergenza ''al fine di accelerare le procedure necessarie all'individuazione di un sito per lo smaltimento dei rifiuti dell'area romana, in vista della chiusura programmata della discarica''. Perche' ormai i tempi sono fissati: il sito dell'imprenditore Manlio Cerroni non potra' vedere il prossimo Capodanno. L'alternativa gia' c'e', e' nel Comune di Fiumicino e si chiama Pizzo del Prete. Qui nascera' una mini-discarica che accogliera' solo rifiuti pretrattati, sul modello di Peccioli, la discarica nel Pisano, inodore e redditizia per i cittadini, che Polverini e l'assessore ai Rifiuti Pietro Di Paolo hanno visitato poche settimane fa. Ma per realizzarla ci vorranno circa tre anni (mentre il deputato Pdl Mario Baccini ha chiesto al ministro Galan se la zona non sia sottoposta a vincolo), e nel frattempo serve un sito provvisorio.

Sceglierlo, pero', ''con la collaborazione della Regione'' ha spiegato Polverini, sara' ora compito del commissario: ''Si occupera' solo della chiusura di Malagrotta, non del sistema dei rifiuti – ha sottolineato – L'Europa vuole un segnale chiaro, quindi la richiesta di nominare commissario Pecoraro, ovviamente dopo averlo consultato, va in una direzione di serenita' e di fermezza rispetto all'ultima delibera di proroga''. E non solo. Pecoraro dovra' anche far rispettare l'ordinanza che Polverini emise lo scorso 31 dicembre, quella che prevedeva la messa a pieno regime dei quattro impianti di Tmb, che assieme al quinto, futuro, che sara' realizzato a Pizzo del Prete, dovrebbero coprire secondo i calcoli di Di Paolo il fabbisogno romano. E due di essi fanno parte del complesso di Malagrotta.

Soddisfatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno: ''Il prefetto? Una scelta ottima – ha affermato – si va nella giusta direzione per evitare, grazie anche alle sue capacita' e professionalita', quelle criticita' che purtroppo sono all'ordine del giorno in molte altre Regioni''. Proprio oggi, tuttavia, il Tar ha annullato l'ordinanza con la quale il sindaco Alemanno ha imposto misure severe per la messa in sicurezza della discarica di Malagrotta, dopo i rilievi dell'Arpa secondo i quali nelle falde sottostanti ci sarebbero valori di arsenico, benzene e nichel superiori ai limiti di legge. I giudici amministrativi, dopo i risultati di una verifica affidata al Consiglio superiore dei lavori pubblici, hanno giudicato non idonei gli interventi disposti. Ma per l'opposizione il commissariamento e' un'ammissione di debolezza: secondo i radicali Rossodivita e Berardo cosi' ''si sceglie di non scegliere'', mentre per il Sel di Luigi Nieri ''e' la sconfitta delle istituzioni''.

Quanto al nuovo sito provvisorio, per Marco Di Stefano del Pd ''Non dovra' essere ne' Monti dell'Ortaccio ne' Testa di Cane'', contigui a Malagrotta e dove, secondo i residenti che hanno pronto un esposto ai carabinieri, sono in corso lavori di allargamento. E se l'ipotesi di un sito provvisorio a Decima-Malafede fu smentita dalla stessa Polverini giorni fa, resterebbe dunque in piedi l'opzione Pian dell'Olmo, sul territorio di Roma ma ai confini con Riano. ''Chi oggi protesta – la difesa del consigliere regionale polveriniano Maurizio Perazzolo – sono gli stessi che non sono riusciti a dare una risposta strutturale alla questione rifiuti nel Lazio''.

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