Rifiuti Campania. Bassolino processato a luglio per peculato

Il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, è stato rinviato a giudizio. Dopo il responso delle urne, un tribunale sancisce la definitiva uscita dalla scena del protagonista che nel bene e nel male ha deciso le sorti  politiche della regione negli ultimi dieci anni. E’ la fine di un’era.

L’accusa di peculato è giunta al termine dell’udienza preliminare per la vicenda delle cosiddette “consulenze d’oro” al commissariato straordinario per la gestione dei rifiuti in Campania. Lo ha deciso stamattina il gup di Napoli Vincenzo Alabiso. Bassolino è stato invece prosciolto in relazione dal reato di falso.

Il gup ha accolto parzialmente le richieste del pm Giancarlo Novelli. Il processo nei confronti di Bassolino comincerà il 20 luglio prossimo davanti alla prima sezione del tribunale. Il gup, inoltre, a conclusione del giudizio con rito abbreviato ha condannato l’ex vice commissario all’emergenza Raffaele Vanoli e l’avvocato amministrativista Enrico Soprano, rispettivamente a due anni e un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) sempre per l’accusa di concorso in peculato. Tra i rinviati a giudizio figura inoltre l’ex sub commissario all’emergenza Giulio Facchi.

Secondo la procura di Napoli i vertici del commissariato avrebbero erogato indebitamente somme di denaro a Soprano (79.534 euro) e a Carta Mantiglia (72.914 euro) facendo risultare nel primo caso che le consulenze erano retribuite in modo conforme alle tariffe professionali vigenti, nel secondo che al consulente potevano essere applicate le tariffe previste per i ragionieri mentre Carta Mantiglia, pur avendo conseguito il diploma, non è iscritto all’albo dei ragionieri.

Michele Carta Mantiglia è amico di Giulio Facchi oltre che bergamasco come lui. Venne nominato da Bassolino consulente nel 2002 per curare i rapporti del commissariato con gli impianti di smaltimento dei rifiuti in Lombardia, ai quali la Campania si rivolgeva per smaltire le migliaia di tonnellate di spazzatura giacenti in strada. Si era già occupato di rifiuti: era stato infatti amministratore delegato e detentore di una parte del capitale di Ecolservice Italia srl, compagine costituita nell’ottobre 1986. Oggetto sociale: raccolta, trasporto anche per conto terzi, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti. La parte restante del capitale di Ecolservice — 87,17% — era di Ecoltecnica Italiana spa, sino al luglio 1998 controllata da Giorgio e Salvatore Di Francia e da Domenico La Marca, i quali hanno gestito, tra l’altro, la discarica di Pianura per decenni.

Dal commissariato, Carta Mantiglia percepiva 413 euro al giorno: la tariffa professionale prevista per i ragionieri nel caso in cui, per svolgere il mandato loro affidato, siano costretti ad allontanarsi per tutta la giornata dal proprio studio. Per il pm, però, «tali tariffe non erano applicabili all’indagato, il quale non era iscritto all’albo dei ragionieri e non poteva svolgere alcuna attività professionale di ragioniere».

Quanto a Soprano, gli sarebbero state liquidate parcelle superiori a quelle previste dalle tariffe professionali per consulenze sui contratti stipulati dal Commissariato; eppure, la struttura aveva a disposizione cinque laureati in legge.

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