Rifugiati ucraini in Italia: tamponi e vaccini anti Covid (dai 5 anni in su) a carico delle regioni

Tamponi e vaccini anti Covid per i rifugiati ucraini che arriverranno in Italia. Le regioni dovranno garantire gli approvigionamenti per la salute dei profughi e anche di chi li accoglie. In Ucraina, infatti, il tasso di vaccinati è notevolmente inferiore rispetto all’Italia.

Il ministero della Salute allerta le Regioni: “In relazione alla crisi in corso e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese, si prega di voler allertare le Aziende Sanitarie Locali ai fini della individuazione e predisposizione di risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici-tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari per infezione da SarsCoV2 ed alla somministrazione di vaccini anti-Covid e altre vaccinazioni di routine per tale popolazione a rischio”. Lo indica la nuova circolare ministeriale.

La circolare del ministero della Salute sui rifugiati ucraini

La circolare ‘Crisi Ucraina – Prime Indicazioni per Aziende Sanitarie Locali’ è firmata dal direttore della Prevenzione del dicastero Gianni Rezza e dal direttore programmazione sanitaria Andrea Urbani.

Le Asl, si legge, “dovranno, inoltre, assicurare le necessarie attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale anche in relazione alle altre malattie infettive”. Si richiama inoltre l’attenzione in particolare alla “precoce identificazione delle persone con esigenze particolari e specifiche vulnerabilità, si pensa ad esempio ai minori stranieri non accompagnati, alle donne in stato di gravidanza, ai nuclei familiari monoparentali”.

Tamponi ai rifugiati ucraini: cosa devono fare le regioni

Per i cittadini che provengono dall’Ucraina, “indipendentemente dalla cittadinanza, privi di digital Passenger Locator Form o di certificazione verde Covid-19, le ASL territorialmente competenti provvederanno all’esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall’ingresso, laddove non avvenuta al momento dell’entrata nei confini Nazionali”. 

Tutti coloro che verranno individuati come casi o contatti di caso (esempio allo screening nei Punti di accoglienza) andranno gestiti secondo la normativa vigente.

Vaccini ai rifugiati ucraini

“Si raccomanda di offrire la vaccinazione anti SarsCoV2/Covid-19, in accordo con le indicazioni del Piano nazionale di vaccinazione anti SarsCoV2, a tutti i soggetti a partire dai 5 anni di età che dichiarano di non essere vaccinati o non sono in possesso di documentazione attestante la vaccinazione, comprensiva della dose di richiamo (booster) per i soggetti a partire dai 12 anni di età”.

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