Rigopiano, superstite va dalla funzionaria che non credette all’allarme: “Disabile per colpa tua”

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L’incontro tra Giampaolo Matrone e la funzionaria che non credette all’allarme

PESCARA – “Sono qui con la scarpa slacciata, me l’allacci lei: per colpa sua ho perso l’uso della mano destra e della gamba” ha esordito così Giampaolo Matrone, uno dei sopravvissuti della tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), di fronte alla funzionaria della prefettura di Pescara, quella che il gennaio scorso non credette alle prime richieste d’aiuto arrivate via telefono dal cuoco Quintino Marcella per segnalare la valanga abbattutasi sul resort.

Alla richiesta di Matrone, oggi in prefettura coi familiari delle vittime Gianluca Tanda e Marco Foresta, la funzionaria, ha risposto: “Mi dispiace, non è colpa mia”, quindi è scappata via piangendo (QUI IL VIDEO).

“Le ho fatto vedere in che condizioni è la mia mano e le ho detto che mi ha rovinato la vita, visto che mia figlia non ha più la mamma – ha detto Matrone a Il Centro -. Sono contento perché per la prima volta, dopo tutte le nostre lacrime, ho visto uno dei responsabili versare qualche lacrima”.

Solo qualche giorno fa lo stesso Matrone aveva detto a chiare lettere che probabilmente per lui sarebbe stato meglio morire sotto le macerie e la neve di Rigopiano, perché oggi vive abbandonato a se stesso. L’uomo fu uno degli ultimi ad essere estratto da ciò che rimaneva del resort, dopo ben 60 ore.

 

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