Rigopiano: parenti vittime rifiutano fiori di Mattarella e acclamano Salvini e Di Maio

Rigopiano, la madre di Stefano Feniello: "Ora mandate fiori, ma ci serviva lo spazzaneve"
Rigopiano, la madre di Stefano Feniello: “Ora mandate fiori, ma ci serviva lo spazzaneve” (foto Ansa)

FARINDOLA (PESCARA) –  Commozione e lacrime ma anche momenti di tensione alla commemorazione delle 29 vittime della valanga che, esattamente due anni fa, travolse l’hotel Rigopiano di Farindola, in Abruzzo. Applausi per i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, presenti alla fiaccolata e alla messa, mentre i fiori del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono stati criticati dai parenti delle vittime.

 “A cosa ti servono i fiori? A cosa ti serve oggi la corona di fiori del presidente della Repubblica? Serviva lo spazzaneve esattamente due anni fa”, ha urlato Maria Perilli, la mamma di Stefano Feniello, che il 18 gennaio del 2017 si trovava in quell’alberto per trascorrere il compleanno insieme alla fidanzata, che è scampata alla tragedia.

“Ci voleva uno spazzaneve. Quello stavi aspettando. Ci hai telefonato e ci hai detto che sarebbe arrivato ma non i mai arrivato, non lo hanno mai mandato”, ha aggiunto la donna, riferendosi alle svariate richieste di soccorso per fare evacuare turisti e personale scattate prima della tragedia.

“Maledetti, non lo avete mai mandato lo spazzaneve a salvare mio figlio, mai. Adesso mandano la corona di fiori. Maledetti, non ti preoccupare. Gliela faremo pagare cara. Faremo giustizia. Giustizia avrai perché giustizia meriti”, ha aggiunto la donna. 

Il padre di Stefano Feniello, Alessio Feniello, multato nei giorni scorsi per aver violato i sigilli per portare fiori sul luogo della tragedia, ha parlato a lungo con Salvini, che ha poi annunciato che non dovrà pagare la sanzione da oltre 4.500 euro che gli è stata comminata. “Ho detto a papà Feniello di non pagare un euro. Ci manca giusto di essere multati per andare a portare i fiori al figlio. Se c’è una legge sbagliata, cambieremo questa legge”. 

Al termine della messa il ministro dell’Interno ha spiegato ai giornalisti: “Mi hanno permesso di entrare nelle loro case, nei loro negozi, nei loro ricordi e questo è prezioso. Quello che mi hanno detto lo tengo per me. Mi hanno anche dato dei ricordi che porto a casa. La voglia di parlare delle mamme, dei papà, delle sorelle anche in questi momenti difficili è la cosa che mi ha colpito di più di questa esperienza. Quando parli con le mamme e i papà, da papà…”, ha detto fermandosi per un momento. “Adoro la montagna – ha proseguito – Sono stato in tanti rifugi, alberghi e su piste da sci. L’Abruzzo è una terra incredibile. Non chiede niente, si rimbocca le maniche parte, corre e ricostruisce. Tornerò”. 

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