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Rimini, infiltrazione criminale nel settore delle sanificazioni: “Il coronavirus è un buon affare”

Il crimine organizzato nel settore delle sanificazioni. Sequestrata un’azienda riconducibile a un malvivente sottoposto al regime di sorveglianza speciale.

“Sto coronavirus è un buon affare” è una delle frasi intercettate dalla Guardia di Finanza di Rimini e pronunciata dal gestore di un’azienda operante nel settore delle sanificazioni anti Covid, indagato insieme ad altre tre persone per intestazione fittizia.

Operazione denominata “Dirty cleaning” dalle fiamme gialle che ha portato a perquisizioni nelle province di Pesaro, Rimini, Trento e al sequestro preventivo della società.

L’indagato intercettato, in particolare, rilasciava certificazioni e fatture grazie alla ditta intestata fittiziamente a terzi. Quando col primo lockdown, la sua società con sede a Pesaro era decollata nei fatturati, sono scattate le verifiche.

Sotto sequestro la ditta con sede a Pesaro, quattro le persone indagate a vario titolo per intestazione fittizia, diverse le perquisizioni.

Coronavirus e il settore delle sanificazioni, l’indagine

Secondo quanto emerso nell’indagine, l’azienda sequestrata è gestita da un 40enne napoletano già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è finito nei guai nel 2014 nell’ambito dell’operazione “Drugstore” che ha stroncato lo spaccio nella zona di Lagomaggio.

Per il malvivente nel 2017, per aver partecipato ad un raid punitivo di camorra, era stata attestata anche la pericolosità sociale tanto che era sottoposto alla sorveglianza speciale. (fonte ANSA, RIMINI TODAY)

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