RIMINI – C’è un nuovo terribile dettaglio nelle cronache dello stupro di Rimini: Guerlin Butungu, il ventenne richiedente asilo congolese considerato il capo del branco, avrebbe la tubercolosi. Lo scrive il Corriere Adriatico.
Butungu è stato trasferito dal carcere di Rimini a quello di Pesaro, nella sezione dei sex offender, un reparto protetto e speciale dove si tentano dei percorsi di recupero per chi commette gravi reati a sfondo sessuale.
E proprio durante gli accertamenti sanitari a cui è stato sottoposto Butungu in carcere sarebbe emersa la sua positività alla tubercolosi, anche se al momento non si sa se si tratti di una forma più o meno grave.
Quel che è certo è che la tbc si può trasmettere semplicemente tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Non si sa se le vittime delle aggressioni e degli stupri del 26 agosto siano state contagiate. Ma questo dettaglio getta una luce ancora più grave su quanto avvenuto in quella notte di sabato sulla spiaggia di Rimini.
Intanto proseguono le indagini della Procura di Rimini su Butungu, indagato per violenza sessuale, rapina e lesioni aggravate.
Nei suoi confronti è in corso un’attività istruttoria da parte di Procura e Polizia per valutare se è possibile attribuire al gruppo altri episodi di violenza e aggressioni. Non ci sono in ogni caso ancora nuove contestazioni formali, ma si stanno vagliando più segnalazioni.
A chiamare in causa il congolese sarebbe stato uno dei due marocchini, per un tentativo di violenza nei confronti di una ragazza avvenuto fuori da un locale a Pesaro, dove i fermati risiedono. Un altro episodio che potrebbe essergli contestato è quello ai danni di una coppia di Legnano: il 12 agosto la ragazza era stata palpeggiata, ma urlando aveva messo in fuga il gruppo.