Conosciuto come il bandito dagli occhi azzurri, già in carcere per una rapina, è stato identificato dai Carabinieri di Cesenatico come autore di cinque colpi, compiuti tra il Cesenate e il Riminese tra dicembre e gennaio, sempre ai danni di supermercati. L’uomo, Giuseppe D’Ascillo, 32 anni, napoletano ma residente a Bellaria (Rimini), ha precedenti penali tra i quali una condanna per omicidio. Nel 2001 aveva partecipato, secondo l’accusa, all’uccisione di un diciassettenne, Stefano Ciaramella, assassinato a coltellate a Casoria (Napoli) per essersi opposto al tentativo di rapina dello scooter della fidanzata.
Nonostante la condanna a 30 anni in primo grado e a 15 in appello, D’Ascillo da un anno era in regime di semi-libertà e stava scontando la pena a Bellaria, sempre nel Riminese, con l’affidamento in prova.
Il ritorno in carcere è avvenuto a fine gennaio, grazie anche al contributo di un giovane senegalese che aiutò le forze dell’ordine a catturare i rapinatori della “Incoop” di Santarcangelo di Romagna (Rimini) e per questo ottenne il permesso di soggiorno per meriti di giustizia. Il giovane aveva visto uno dei due banditi e memorizzato la targa dell’auto usata per la rapina.
Intanto i carabinieri avevano sospettato il D’Ascillo di altri colpi a supermercati. A casa di D’Ascillo i militari hanno trovato delle scarpe, un berretto e altri indumenti utilizzati durante i colpi. Decisivo è stato comunque il contributo dei testimoni: in diversi hanno riconosciuto in lui, aiutati anche dai suoi occhi, di un azzurro intenso, l’autore delle rapine. Inoltre, le rapine sono avvenute o al sabato o in periodi in cui D’Ascillo era in ferie dal lavoro esterno al carcere cui era stato ammesso come affidamento in prova.
E così, a conclusione dell’indagine coordinata dal Pm Marco Forte, il Gip Rita Chierici ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di D’Ascillo, che i militari hanno eseguito ieri pomeriggio.