CREMA – I malati e i morti per coronavirus di Ripalta Guerina, in provincia di Crema, sono tutti dipendenti del Comune.
Nel piccolo paese, nessuno dei 500 residenti è stato contagiato, bensì solo persone che lavorano negli uffici del municipio.
A raccontare la strana vicenda è Luca Guerini, sindaco di Ripalta Guerina, guarito dopo un mese di cure per il covid-19.
Guerini ha annunciato anche la morte di tre dipendenti: un’impiegata, un ragioniere e un consulente.
Tre perdite arrivate dopo quella della sua vice e unica assessora, morta per un tumore poco prima della pandemia.
“Siamo rimasti io, una dipendente, il messo e il giardiniere ma col dolore nel cuore dobbiamo guardare avanti”, dice il sindaco.
Questo paese è da una parte un caso baciato dalla sorte per gli zero contagi, a parte il primo cittadino, in una delle zone dove l’infezione è stata più aggressiva, ma si ritrova con l’amministrazione allo stremo.
Anche senza quella che il primo cittadino chiama la “nostra memoria”.
Franca Dossena, che viveva a Cremona, era entrata in municipio vincendo un concorso nel 1983 ed era soprannominata “la signorina del Comune”.
“Me la ricordo da bambina col grembiule nero e il rossetto rosso che incuteva terrore a vederla”, dice.
“Lei ha cominciato scrivendo a mano poi con la macchina da scrivere, che ancora custodiamo, e poi col pc”, racconta.
“Era ligia al dovere, precisissima. Sapeva a memoria di fatture e pagamenti, ha visto nascere e crescere tutti”, spiega il sindaco.
“A volte passavo alla sera col cane e vedevo la luce accesa negli uffici. Non voleva farsi sfuggire niente. E’ morta a 60 anni”, conclude.
Il Comune, che fu residenza estiva del Doge di Venezia, ha perso anche l’uomo che faceva i calcoli, Gianmario Fornari di Offanengo, in provincia di Cremona.
Di lui il sindaco dice: “Era conosciuto e stimatissimo per la sua grande capacità di dedicarsi a bilanci complessi”.
E aggiunge: “Aveva affiancato da ‘esterno’ la nostra ragioniera, stavano proprio qui, sempre a stretto contatto, dove sono seduto io”.
Addio anche all’ingegner Maurizio Avaldi, consulente del Comune, dove si recava sporadicamente per mettere a disposizione la sua esperienza.
“Faremo qualcosa per ricordare chi non c’è più”, promette il sindaco, oggi impegnato nella distribuzione delle mascherina “ora bisogna rielaborare e ricominciare”.
“In questi giorni per darmi forza ho pensato spesso a quelli che chiamo i ‘nostri momenti migliori’ quando d’estate mettiamo i tavoli in piazza e stiamo assieme, senza pensieri”, ha detto Guerini.
“Questo è un paese dove, mi piace dire, non c’è ‘niente’ ma quel niente è tutto. Qui i bambini giocano in strada e c’è tranquillità. Torneranno le serate inseme anche se nessuno potrà dimenticare”, ha concluso. (Fonte Agi).