Il ministero della Transizione ecologica in queste ore ha reso noto il piano per “prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia”.
Tra le tante misure nel piano l’Italia è stata anche divisa in sei zone definite in base alla media delle temperature giornaliere. A seconda della zone si potranno accendere i riscaldamenti per più ore al giorno.
Le fasce
- Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
- Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
- Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
- Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
- Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
- Zona F: nessuna limitazione.
Tra le località più calde, per esempio, rientrano ad esempio Lampedusa e Linosa, in Sicilia. Qui si potranno accendere i riscaldamento per un massimo di cinque ore.
Invece in quelle più fredde, ad esempio Bressanone, in Alto Adige, o Courmayer, in Valle d’Aosta ovviamente non è prevista alcune restrizione.
Docce, fuoco, lavastoviglie, frigorifero e lampadine
Tra i comportamenti da promuovere il Mite consiglia poi la riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine.