Riscaldamento massimo a 19 gradi: negozi e centri commerciali se ne fregano. Tanto chi controlla…

In molti centri commerciali e negozi il riscaldamento è ben oltre i 19 gradi stabiliti dal governo e dalle ordinanze comunali per contenere i consumi di gas nell’anno più difficile. In alcuni si sfiorano anche i 25 gradi. Lo riporta La Stampa.

Il decreto che stabilisce quando si accendono i riscaldamenti nell’autunno-inverno 2022/2023, con tutte le regole su date e orari di accensione e spegnimento nelle varie zone d’Italia e i nuovi limiti della temperatura, è stato firmato ad ottobre dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

Accensione riscaldamenti: cosa cambia

Quest’anno, a fronte della crisi energetica in corso, sono cambiate le regole sull’accensione dei riscaldamenti col fine di ridurre il consumo del gas. 

  • Il periodo di accensione dei riscaldamenti diminuisce di 15 giorni. La data di inizio viene posticipata di 8 giorni e si anticipa di 7 la data di fine servizio. 
    Viene ridotta di 1 ora la durata giornaliera di accensione. 
    Viene ridotto di 1°C il valore di temperatura dell’aria.

Sono coinvolte sia le utenze autonome sia quelle centralizzate. In particolare, nelle case e negli uffici il termostato non dovrà superiore la soglia di 19 gradi per un’ora in meno e con accensione posticipata. Eccezion fatta per ospedali e case di cura. Cambiamenti che secondo le stime del governo porteranno a un risparmio di gas metano per oltre 2,6 miliardi di metri cubi per le abitazioni e di più di 60 milioni di metri cubi per gli uffici. 

Riscaldamento, ma chi controlla?

Ma c’è un problema di fondo: come controllare prima di sanzionare? Sul fronte delle multe relative ai riscaldamenti accesi fuori orario, il punto di riferimento è il Testo unico dell’edilizia. In questa raccolta di norme si legge per gli inadempienti ovvero coloro che non rispettano i criteri di risparmi energetico, scatta una multa da 516 a 2.582 euro.

Tuttavia, a dimostrazione del labirinto normativo che caratterizza anche questo settore, esiste un decreto che recepisce una direttiva europea sull’efficienza energetica. Le multe previste sono in questo caso un po’ più salate: da 500 a 3.000 euro per chi non rispetta gli obblighi sulla manutenzione degli impianti per la climatizzazione invernale. L’aspetto a cui prestare attenzione è anche un altro: questa normativa si applica per il proprietario dell’immobile, il conduttore o l’amministratore del condominio.

Chi controlla? Nell’informativa del Ministero della Transizione ecologica si fa riferimento a controlli a campione da affidare alla polizia locale operativa nei differenti comuni italiani.

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