Roberta Ragusa, era stato intervistato da Chi l'ha visto l'uomo suicida che lavorava al cimitero di Pisa Roberta Ragusa, era stato intervistato da Chi l'ha visto l'uomo suicida che lavorava al cimitero di Pisa

Roberta Ragusa, Chi l’ha visto? intervistò l’uomo suicida della lettera anonima

Roberta Ragusa, era stato intervistato da Chi l'ha visto l'uomo suicida che lavorava al cimitero di Pisa
Roberta Ragusa, Chi l’ha visto? intervistò l’uomo suicida della lettera anonima

PISA – Si infittisce il mistero di Roberta Ragusa, dopo la lettera anonima inviata a Chi l’ha visto? agli inizi di gennaio. La missiva invitava gli inquirenti ad indagare su un dipendente del cimitero di Pisa, morto suicida un paio di anni fa, per fare luce sul caso della donna scomparsa e mai più ritrovata nel 2012. La trasmissione di Federica Sciarelli è riuscita a individuare l’uomo e ha scoperto di averlo intervistato nel 2014, due anni prima che compisse il tragico gesto.

Nella lettera l’uomo era stato descritto come tossicodipendente, con problemi economici e tormentato dopo la scomparsa di Roberta Ragusa. Una disperazione tale che lo avrebbe portato al suicidio: si è tolto la vita lungo i binari della linea Pisa-Lucca. Linea che scorre proprio dietro a casa Logli. Il marito di Roberta Ragusa è attualmente accusato di omicidio volontario e distruzione del cadavere e il 21 dicembre dell’anno scorso è stato anche condannato a 20 anni di reclusione con il rito abbreviato. Il 15 marzo tornerà davanti ai giudici d’appello.

A un mese e mezzo dal processo, il sospetto è che qualcuno possa tentare di spostare l’attenzione su un episodio ininfluente. Ma la coincidenza di alcuni dettagli riportati nella lettera anonima, è raccapricciante. Stando alle verifiche condotte da Chi l’ha visto? i fatti raccontati nella missiva corrispondono al vero: l’uomo era il custode del cimitero finito nel mirino degli investigatori per la presenza di un forno crematorio.

L’impianto di cremazione nei mesi precedenti della scomparsa di Roberta Ragusa era in disuso: ma attraverso il recupero di alcune vecchie bollette, pare che quel forno crematorio sia stato usato, si parla di pochi metri cubi non sufficienti a bruciare un corpo, tuttavia non si può negare che ci fu un inusuale consumo di gas.

Nel servizio rimandato in onda dalla Sciarelli, l’uomo dimostrò che la struttura era fuori uso e che il corpo della donna non poteva essere stato bruciato. Gli inquirenti stessi avevano escluso l’ipotesi. Poi si è tolto la vita, ma anche dopo il suicidio gli investigatori non hanno trovato riscontri con il caso di Roberta Ragusa.

 

Gestione cookie