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Roberta Ragusa: contro Logli la caduta dalle scale, le testimonianze dei vicini

di Alberto Francavilla |2 Aprile 2014 19:27

Roberta Ragusa

PISA – Punterà anche sull’incidente domestico avvenuto pochi giorni prima della sua scomparsa la richiesta di rinvio a giudizio che la procura di Pisa sta preparando nei confronti di Antonio Logli, accusato dell’omicidio della moglie Roberta Ragusa, di cui non si hanno più notizie dalla notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012.

E’ quanto si è appreso da ambienti investigativi. Il riferimento è alla caduta dalla scala che conduce in soffitta avvenuto qualche giorno prima della scomparsa della donna e che lei stessa annotò sulla sua agenda personale scrivendo la parola ”tragedia”. Roberta confidò anche alle amiche di essersi spaventata molto e alcune di loro, sentite dagli investigatori, dissero che la donna aveva riferito di ”avere temuto che Antonio volesse uccidermi”.

Anche Logli al momento di denunciare la scomparsa della moglie riferì ai carabinieri dell’incidente domestico in conseguenza del quale ”avrebbe potuto avere avuto un’amnesia”. La donna infatti precipitò dalla scaletta sbattendo il capo a terra e sfiorando lo spigolo di un mobile: se invece lo avesse colpito avrebbe avuto conseguenze assai più gravi. Ora gli inquirenti sospettano che anche quello possa non essere stato solo un incidente.

Nell’informativa che i carabinieri hanno inoltrato alla procura si farebbe riferimento anche a questo episodio, ricostruendo, sotto forma criminologica, le tensioni familiari preesistenti la scomparsa della donna. Gli inquirenti, infatti, ritengono che il movente dell’omicidio sia da ricercare nel rapporto deteriorato della coppia e nell’esistenza di una relazione clandestina duratura da parte di Logli che, una volta scoperta dalla moglie, gli avrebbe provocato anche pesanti conseguenze economiche.

”E’ possibile quindi – ammettono fonti investigative – che la notte della sua scomparsa moglie e marito abbiano litigato aspramente e quando Roberta ha avuto certezza della relazione tra Logli e Sara Calzolaio, ex baby sitter dei loro figli, abbia affrontato il marito per poi uscire in strada dove è stata raggiunta da Antonio nella vicina via Gigli: è qui che è stato visto da Gozi ed è qui che poco dopo Gozi vede una coppia litigare e sente un colpo forte. Ed è qui che potrebbe essere stato commesso l’omicidio”.

Infine, a corroborare le tesi accusatorie ci sarebbero altri indizi ritenuti importanti dagli inquirenti: in particolare, la testimonianza di una donna che vede Logli esattamente dove dice di averlo visto Gozi e la simulazione fatta notte tempo dall’indagato, insieme a un dipendente dell’autoscuola di famiglia, ed entrata negli atti grazie a un’intercettazione ambientale: una cimice sull’auto di Logli avrebbe infatti registrato le conversazione tra i due.

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