Roberta Zullino, 27 anni, la prima vigile del fuoco donna di Pavia Roberta Zullino, 27 anni, la prima vigile del fuoco donna di Pavia

Roberta Zullino, 27 anni, la prima vigile del fuoco donna di Pavia

Roberta Zullino, 27 anni, la prima vigile del fuoco donna di Pavia
Roberta Zullino, 27 anni, la prima vigile del fuoco donna di Pavia (Foto da Facebook)

PAVIA – Si chiama Roberta Zullino, ha 27 anni ed è la prima vigile del fuoco donna di Pavia. Arriva da Brindisi e ha sempre voluto entrare nelle forze dell’ordine, come ha raccontato a La Provincia Pavese. 

Roberta era una delle 10 donne sui 400 vincitoti dell’ultimo concorso, ed a Pavia è arrivata il 5 giugno.

“Sono nipote d’arte – ha raccontato al quotidiano pavese – mio zio Giancarlo è vigile del fuoco . Appena finita la scuola ho fatto alcuni concorsi per entrare nelle forze dell’ordine, era il mio sogno. È stato mio zio a dirmi che era stato aperto un concorso anche per entrare nei vigili del fuoco, e ci ho provato. Lo stesso giorno del concorso avevo l’esame di diritto pubblico, ero iscritta alla facoltà di Economia a Brindisi. Ma non ho avuto dubbi, ho fatto il concorso. Ed è andato bene, nonostante le difficoltà: prima i quiz, poi le prove fisiche, l’orale e le visite mediche”.

Ma anche se è una donna, ed esile, le prove fisiche non sono state un problema:

“Se hai la forza di volontà necessaria, tutte le cose che riescono a fare loro le fai anche tu. Costituzionalmente siamo più mingherline, almeno, io lo sono. Però nelle prove fisiche mi hanno fatto i complimenti, ho fatto addirittura più punti di tanti uomini”.

A proposito di uomini, dice di non essere a disagio per essere l’unica donna al comando:

“È particolare, ma più che altro per i colleghi, che in un certo senso devono farci l’abitudine, cambiare mentalità perché entra una nuova figura. Io in fondo ero già abituata: a Capannelle, alle scuole centrali, su 45 in classe ero l’unica donna. E su 400 vigili del fuoco in formazione c’erano dieci donne. Io non ho problemi ad adattarmi, non chiedo riverenze o favoritismi: siamo colleghi”.

Lei, intanto, pensa al futuro: vorrebbe prendere la specializzazione Saf, speleo-alpino-fluviale. “Sono specialisti che intervengono, per esempio, per recuperare una persona in un pozzo”. Per quanto riguarda l’Università, al momento è messa da parte: “Dovevo lavorare, mi svegliavo alle 4, poi non riuscivo a studiare. Ma mi piacerebbe riprendere”.

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