Roberto Adinolfi: manager stimato e carriera tutta Ansaldo

ROMA, 7 MAG – Manager capace, con elevate competenze professionali, rapporti ottimi con i suoi dipendenti, corretto nei rapporti con i sindacati, con cui non ci sono mai stati contenziosi. Questo il ritratto di Roberto Adinolfi nelle parole dei sindacalisti che lo conoscono e che oggi sono stupefatti e non si spiegano il perche' dell'attentato contro l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, gambizzato a Genova.

Adinolfi, nato a Salerno nel 1953, e' 'sbarcato' a Genova nel 1975 per preparare la sua tesi di laurea (conseguita nel 1976 in ingegneria nucleare al Politecnico di Milano) e ha trascorso tutta la sua attivita' lavorativa all'interno di aziende del gruppo Ansaldo. Si e' occupato prevalentemente di energia nucleare, lavorando in Italia e all'estero alla progettazione degli impianti italiani e stranieri costruiti da Ansaldo.

Ha anche ottenuto la registrazione di due brevetti. Dopo una parentesi di quattro anni da responsabile delle attivita' di 'energia convenzionale' per l'Italia, nel 2000 e' tornato ad occuparsi di nucleare in qualita' di direttore responsabile della Divisione Nucleare di Ansaldo Energia. Dal novembre 2005 diventa direttore generale della neonata Ansaldo Nucleare e da aprile 2007 ne e' amministratore delegato. Adinolfi, una persona estremamente ferma, pacata e tranquilla – la descrive chi lo conosce -, guida un'azienda con 200 persone per lo piu' impiegati e amministrativi, senza personale operaio, e non ha mai avuto problemi sindacali di alcun tipo. Non ha mai ricevuto minacce ne' avuto tensioni con i sindacati. Il suo obiettivo, come ha indicato in un'intervista qualche mese fa, e' di portare all'estero le tecnologie e le competenze italiane nel settore dell'energia nucleare.

''E' un dirigente di levatura, laborioso, stimato, che ha guidato con lungimiranza questa societa' profittevole. Molto conosciuto a Genova anche se poco appariscente'', spiega il segretario della Uilm Liguria Antonio Apa, che lo conosce da molto tempo e ricorda che Adinolfi apparteneva ad un gruppo pionieristico di ingegneri con elevate competenze sul nucleare che, grazie alla ''caparbieta''' dell'ad di Ansaldo Energia Giuseppe Zampini, venne salvaguardato all'interno dell'azienda anche dopo il referendum del 1987.

''Sul versante sindacale non ci sono mai stati grossi problemi, anzi i rapporti industriali con Ansaldo sono sempre stati coesi'', ha aggiunto Apa, precisando che l'unico malumore cresciuto recentemente nel territorio riguarda il piano di cessioni deciso da Finmeccanica, che potrebbe riguardare anche Ansaldo Energia. ''Sul piano sindacale non ci sono mai state situazioni di conflitto e i rapporti sono sempre stati ottimi'', conferma Antonio Caminito, responsabile Fiom in Liguria. Adinolfi e' ''un uomo corretto sul piano sindacale e con ottimi rapporti con noi e con i lavoratori'', ha aggiunto Caminito, ricordando che i dipendenti di Ansaldo Nucleare sono tutti tecnici quadri di alto livello che con Adinolfi si danno del 'tu'. ''E' cresciuto in Ansaldo ed e' un ottimo tecnico, quindi non si e' colpita una figura caratterizzata politicamente. Per questo – ha aggiunto – ci chiediamo perche' proprio lui''.

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