Roberto Spada interrogato: “Sono stato provocato”. Il gip: resta in carcere, metodo mafioso

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Roberto Spada interrogato: “Sono stato provocato”. Il gip si riserva decisione su fermo

ROMA – “Quella testata è stata data perché sono stato provocato dal giornalista”. Così Roberto Spada ha risposto al gip nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo richiesto dalla procura. Roberto Spada, durante l’interrogatorio, ha ammesso di aver aggredito Daniele Piervincenzi ma di essere stato provocato dal giornalista.

Intanto il giudice Anna Maria Fattori ha deciso che Roberto Spada deve restare in carcere. Il gip ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso.

L’aggressione brutale messa in atto da Roberto Spada in un luogo pubblico, davanti a telecamere e testimoni voleva riaffermare la propria forza e capacità di intimidazione. E’ questo, sostanzialmente, il ragionamento seguito dal gip di Roma nell’ordinanza di custodia con cui ha riconosciuto l’aggravante mafiosa. Un modus operandi, per il giudice, con cui Spada ha voluto ribadire il potere in un territorio caratterizzato da uno stato di assoggettamento e da una garanzia di impunita’.

Roberto Spada, che martedi scorso a Ostia ha aggredito il giornalista Daniele Piervincenzi e il film-maker Edoardo Anselmi, è stato fermato dai carabinieri giovedì con l’accusa di lesioni personali e violenza privata con l’aggravante dei futili motivi e del metodo mafioso.

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