ROMA – Rodolfo Fiesoli può essere definito il “profeta” della libidine coccolato dalla sinistra. “Profeta” come viene chiamato in qualità di fondatore e presidente della comunità ‘Il Forteto’, nel Mugello, dove dagli anni Settanta vengono ospitati minori in difficoltà. “Della libidine” perché è stato arrestato un mese fa con l’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti sui suoi piccoli ospiti (ora è ai domiciliari) e già nel 1985, a pochi anni dalla nascita de ‘Il Forteto’, Fiesoli e il suo socio Goffredi furono arrestati e condannati per maltrattamenti e atti di libidine. Lui si è sempre dichiarato innocente, puntando il dito contro “sette che vogliono distruggermi”. “Coccolato dalla sinistra” perché “Il Forteto”, come ricorda Il Corriere della Sera, è una coop agricola che per quasi 30 anni è stata considerata da tutti (istituzioni, Regione Toscana, sinistra, cattolici, settori della magistratura) una delle strutture d’eccellenza in cui andavano a far visita politici, sindacalisti, magistrati. E proprio per questa “passione” della politica (soprattutto di sinistra) gli sono stati girati per decenni contributi pubblici a sei zeri (1 milione e 200 mila euro in 13 anni). C’è chi definisce la comunità di Fiesoli una “cassaforte di voti della sinistra”.
“Cassaforte di voti della sinistra”. C’è poi chi definiva “Il Forteto” la “cassaforte di voti della sinistra”. A dirlo è l’ex sindaco Pci di Calenzano, Fabrizio Braschi: “Quando il politico andava lì, faceva magari il 10% di tre serate nel paese…”. La stessa commissione d’inchiesta scrive su questa vicinanza della politica (e della sinistra in particolar modo) con Fiesoli e annovera i politici che erano soliti fare visita alla comunità: “Da Piero Fassino a Susanna Camusso, da Rosy Bindi a Livia Turco, dall’ex governatore Claudio Martini ad Antonio Di Pietro. E poi magistrati del Tribunale dei minori, giudici onorari e non”.
Scrive la commissione, secondo Il Corriere della Sera: “Chi compie un passaggio in vista di prossime elezioni, chi per una stretta di mano con foto, chi scrive prefazioni…”. E dalla regione Toscana arrivavano i soldi: “Dal 1997 al 2010 – scrive la commissione – la comunità ha ottenuti contributi per 1 milione e 200 mila euro”.
I commenti sono chiusi.