ROMA – Molestata e palpeggiata insistentemente su un bus affollato, in pieno giorno a Roma. E’ accaduto sulla via Casilina, nei pressi del capolinea degli autobus di Grotte Celoni. La vittima è una ragazzina di appena 15 anni, il suo aggressore un egiziano di 29 anni. Ma nessuno è intervenuto ad aiutarla: è stata lei, quasi impietrita, a trovare la forza di mettersi in salvo compiendo un ultimo scatto e scendendo alla fermata successiva. Quando l’uomo ha continuato a seguirla ha urlato con tutto il fiato che aveva in gola, riuscendo così ad allertare una pattuglia dei vigili poco distante.
A raccontare l’incubo di Nadia, il nome è di fantasia, è Davide Gambardella sul quotidiano Il Messaggero. Sono da poco passate le 8.30 del mattino e l’autobus è pieno zeppo di pendolari diretti a lavoro. Nadia stava andando a comprare un regalo in compagnia di un’amica:
Le due adolescenti erano dirette alla stazione della metro Anagnina, quando sul bus è salito il malintenzionato. Dopo essersi seduto a fianco alla ragazzina, l’egiziano avrebbe preso a palparla, cercando di nascondere la mano tra le braccia conserte per non farsi notare dagli altri passeggeri. Infastidita da quelle pesantissime attenzioni, la quindicenne avrebbe provato più volte a liberarsi, senza però sortire alcun effetto. Prima di finire impietrita da quei palpeggiamenti ha giocato un’ultima carta, alzandosi dal sedile ed abbandonando il bus assieme alla sua amica, scendendo alla fermata successiva per salire su un altro mezzo pubblico.
Per seminare il molestatore le due avevano infatti deciso di tornare a casa con un altro bus. Ma l’uomo non si è dato per vinto ed anch’egli è salito sullo stesso, secondo autobus che avrebbe portato le ragazze verso casa a borgata Finocchio. La quindicenne e l’amica a questo punto sono disperate. Ridiscendono dal pullman per distanziare l’egiziano ma lui insiste a seguirle. Un vero e proprio incubo, per le ragazze che a quel punto cominciano a chiedere aiuto.
«Aiuto, quest’uomo ci sta seguendo!» ha gridato a squarciagola la quindicenne, attirando l’attenzione della pattuglia della polizia locale coordinata dal caposquadra Oscar Mastroianni. Vistosi ormai alle strette, l’egiziano, da qualche tempo residente alla Borghesiana, ha tentato di darsi alla fuga, ma dopo poco è stato bloccato: è poi risultato privo del permesso di soggiorno e senza alcuna occupazione. Il ventinovenne è accusato di violenza sessuale su minore.
Ma questo è solo l’ennesimo caso di una periferia romana ormai abbandonata al degrado. Poco più di una settimana fa, nel vicino quartiere di Corcolle, si è registrato il doppio assalto alle autiste e ai mezzi di linea Atac. Un dossier interno dell’azienda di trasporti parla di un’aggressione ogni tre giorni. Sono le periferie le zone più a rischio: gli episodi più violenti si sono verificati Collatina, Corcolle, Eur-Fermi, Magliana, Termini e Tor Bella Monaca. Ma a Roma anche le misure di sicurezza minime, come l’installazione delle telecamere sui bus, stentano a decollare.
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