Roma: settemila donne si vendono in strada Roma: settemila donne si vendono in strada

Roma: settemila donne si vendono in strada

Roma: settemila donne si vendono in strada
Roma: settemila donne si vendono in strada

ROMA – Contro il fenomeno della prostituzione Roma ha abbassato la guardia, notizie di retate e fermi non arrivano più, mentre cresce l’afflusso di giovani donne destinate al marciapiede. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Il censimento dice settemila ragazze. Una inchiesta del Corriere della Sera fornisce la mappa puntuale della distribuzione delle lucciole in città: i luoghi non cambiano, quello che si registra è purtroppo un aumento della densità lavorativa. Più ragazze, più clienti: così le vecchie strade consolari sono diventate una zona franca del meretricio a cielo aperto.

Il territorio della Capitale è suddiviso in maniera netta: romene sulla Salaria, Colombo, Tiburtina, Tor Bella Monaca, Appia, Ardeatina, Aurelia (fino alle porte di Fregene), Ostiense, Castel Fusano; nigeriane e ghanesi fra Eur,Tiberina, Portuense, Prenestino e Collatino, ancora Aurelia, fino a Maccarese, le pinete verso Ostia. C’è poi la prostituzione maschile, e quella dei viados, nei luoghi storici, fra Villa Borghese, Valle Giulia, Caracalla, stazione Termini, da qualche tempo il Parco del Ninfeo e le Tre Fontane, all’Eur. Ma in realtà non ci sono posti prestabiliti. E appena al di là del Raccordo i controlli sono ancora più saltuari. (Corriere della Sera)

“Le giovani sfruttate sono aumentate negli ultimi anni a causa del massiccio flusso migratorio – spiega una volontaria -, reinserirle non è semplice. Serve un supporto psicologico perché dopo aver denunciato gli sfruttatori sono terrorizzate. Hanno bisogno di un sostegno vero, altrimenti sono perdute”.

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