Roma, a Regina Coeli 150 detenuti senza riscaldamenti

ROMA, 8 FEB – ''Circa 150 detenuti, in questo momento, si trovano al gelo nel sesto braccio del carcere romano di Regina Coeli, a causa della completa assenza del riscaldamento e dell'acqua calda. Si tratta di condizioni di vita inaccettabili per un istituto penitenziario. Con il freddo eccezionale di questi giorni, si rischia finanche di mettere in pericolo la vita di queste persone''. E' quanto affermano, in una nota, il capogruppo regionale di Sinistra Ecologia Liberta' Luigi Nieri e il presidente nazionale dell'Associazione Antigone Patrizio Gonnella che questa mattina hanno visitato il penitenziario romano. ''Le coperte – aggiungono – non sono sufficienti. Abbiamo visto gente tremare di freddo. Ci hanno detto che molti detenuti si stanno ammalando. E pensare che la precedente Giunta regionale, nel 2006, mise a disposizione uno stanziamento di 450 mila euro proprio per la ristrutturazione del quinto e sesto braccio di Regina Coeli, per gli stessi identici problemi. I lavori furono eseguiti – spiega Nieri – Allora ricoprivo l'incarico di assessore al Bilancio della Giunta regionale e, dopo una visita in questo carcere, decidemmo prima di avviare una campagna di denuncia e poi di stanziare alcune risorse. Oggi, a distanza di soli 6 anni, il sesto braccio si trova nelle stesse condizioni di allora e il quinto e' chiuso. Un fatto inaccettabile e una situazione insostenibile per i detenuti. E' evidente che su questa vicenda occorre fare chiarezza e accertare le responsabilita'''.

Nieri e Gonnella invitano la presidente Polverini ''a intervenire sulla sanita' penitenziaria e in particolare sul centro clinico di questo istituto, al momento non adatto a svolgere la sua funzione''. ''Vi sono detenuti – sostengono – in gravi condizioni di salute. Uno di questi, dopo essersi fratturato una gamba, e' in attesa da 4 mesi di un ricovero per affrontare alcune complicazioni post-operatorie. Un ritardo che gli sta causando gravi complicazioni''. ''I detenuti vivono in condizioni igienico-sanitarie insostenibili. Chiediamo un intervento immediato della Asl diretto a verificare se i reparti siano ancora idonei a ospitare i detenuti – aggiune Gonnella – La gente e' ammassata nei pochi spazi a disposizione. Ci sono 6 persone in celle da meno di 15 metri quadri. Ci hanno riferito, inoltre, che nei giorni scorsi un detenuto e' deceduto in questo istituto. Una notizia di cui non sappiamo molto altro''.

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