ROMA – Ha aspettato che la badante finisse il suo turno e poi ha ucciso a coltellate la sorella disabile. La tragedia si è consumata giovedì 10 dicembre a Roma, in una casa di largo Giuseppe Rovani, nel quartiere Talenti, alla periferia nord-est della città.
La vittima, Cristina Maggi di 71 anni, era da circa un anno costretta a letto perché disabile: un ictus l’aveva resa semi incosciente. Il fratello, Enrico Maggi, anche lui anziano, di tre anni più vecchio, era da poco rimasto vedovo ed era depresso.
A scoprire il cadavere è stata la colf rientrata verso le 17. La donna ha chiesto aiuto ad una vicina che ha a sua volta telefonato ai carabinieri. Quando i militari sono giunti nell’abitazione, l’uomo era ancora in casa. Non ha opposto resistenza e ha confessato l’omicidio: “L’ho uccisa e poi volevo suicidarmi, ma non ci sono riuscito”.
Operatore cinematografico in pensione, Maggi ha vissuto una vita costellata di dolori. La sua unica figlia, handicappata grave, nel ’94 è morta a soli 26 anni. Quindici anni fa, dopo la morte della madre, si trasferì nell’appartamento in largo Rovani, nel quartiere Talenti, periferia nord-est della Capitale. Nella casa accanto viveva la sorella Cristina. I due nuclei familiari decisero di vivere insieme e trasformarono gli appartamenti in un’unica abitazione in quella palazzina in cortina di 5 piani al civico 6.
Ma nell’ultimo anno la situazione era diventata insopportabile per Enrico Maggi: prima l’ictus che ha colpito la sorella e poi a luglio la morte della moglie. Uno sconforto ed una depressione sempre crescente, lo hanno portato al folle piano, rimasto per metà incompiuto: uccidere la sorella e poi ammazzarsi. I carabinieri lo hanno trovato impietrito e rassegnato nell’appartamento.