Roma. L’auto dei Vigili del fuoco usata per accompagnare il figlio del prefetto allo stadio?

ROMA – La macchina dei vigili del fuoco sarebbe stata usata per portare il figlio del prefetto allo stadio: stando a quanto scrive l’Unità il 29 maggio, sia l’auto che l’autista sarebbero stati “sottratti” al servizio di soccorso per accompagnare il figlio del dirigente a vedere la partita.

Siamo allo stadio Olimpico di Roma, è l’11 maggio, si gioca Roma-Inter. Una macchina con conducente dei VVFF viene dirottata, sarebbe servita “per accompagnare il figlio del dottor Francesco Paolo Tronca e un’altra persona a un incontro di calcio. Il prefetto Tronca è stato nominato nel novembre 2008 dal ministro dell’Interno Roberto Maroni capo del dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile, è persona di cultura, laureato in giurisprudenza e storia”, scrive l’Unità.

A un mese e oltre di distanza il senatore del Pd Mario Gasbarri rilancia la notizia con una dichiarazione dopo aver mandato un’interrogazione al ministro dell’Interno Roberto Maroni e specifica che la vicenda “è stata immediatamente oggetto di una richiesta di chiarimenti al comandante dei Vigili del Fuoco di Roma da parte dei sindacati del Corpo dei Vigili”.

“È noto – prosegue il senatore Gasbarri – che i Vigili operano quotidianamente in tutto il territorio per garantire il soccorso ai cittadini, nonostante la scarsità di fondi, organico e risorse. La carenza di personale addetto alla guida e la mancanza di automezzi causano spesso la sospensione delle operazioni di soccorso nonostante l’impegno e la dedizione e l’impegno di cui i membri del Corpo danno ogni giorno prova”.

“Per questo – conclude il parlamentare del PD – occorre sapere se il ministro dell’Interno sia a conoscenza delle notizie riportate affinché ci informi se corrispondono a verità. Se così fosse, l’on. Maroni deve assolutamente chiarire quali siano i provvedimenti che intende adottare nei confronti di quei dirigenti pubblici che hanno distolto per motivi personali uomini e mezzi che avrebbero invece dovuto essere impiegati in operazioni di soccorso e quelli che con il proprio operato hanno permesso che ciò avvenisse”.

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