Roma. Pugni, calci e poi la rapina: baby gang in azione a Tor Bella Monaca

Roma. Pugni, calci e poi la rapina: baby gang in azione a Tor Bella MonacaROMA – Calci e pugni per stendere la loro vittime e per poi rubargli portafogli e telefonino. Autori del pestaggio e della rapina ai danni di un connazionale di 40 anni sono tre romeni di 15, 16 e 17 anni. Ad acciuffarli, nella notte tra mercoledì e giovedì, sono stati i carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca, a Roma. I giovani teppisti dovranno rispondere dell’accusa di rapina aggravata in concorso e lesioni personali aggravate.

Scrive Repubblica:

Un copione che si ripete per due dei tre giovani romeni: nonostante la giovane età, nel loro curriculum trovano spazio precedenti per aggressione e furto. La recita è andata in scena per l’ennesima volta la scorsa notte. Quando hanno puntato la loro preda, intorno alle cinque del mattino, i tre si trovavano in via Tenuta di Torrenova, circondati dai palazzoni grigi delle case popolari. Nella stessa strada per la baby gang sono scattate le manette. Dopo il pestaggio, infatti, è scattato un breve inseguimento. I carabinieri comandati dal tenente Alberto Pinto della compagnia di Frascati, hanno prima trovato la vittima a terra durante un normale servizio di pattugliamento. Poi hanno notato tre ombre allontanarsi di corsa e sparire nel buio, tra le macchine parcheggiate in strada.

Tutto inutile: i militari dell’Arma li hanno raggiunti in pochi secondi e fermati. A quel punto è partita la scena madre del più grande del branco: «Non mi potete fare niente, ho solo 12 anni». In altre parole, non imputabile. Gli altri rapinatori, invece, hanno assistito in silenzio al tentativo del loro capetto di sfuggire all’arresto. Senza documenti, il ragazzo è stato immediatamente sottoposto agli esami antropometrici al pronto soccorso del policlinico di Tor Vergata. A poche porte di distanza dalla stanza in cui i camici bianchi stabilivano la sua reale età, 17 anni, veniva intanto curata la vittima dell’aggressione. Il 40enne, dopotutto, può dirsi fortunato: i carabinieri gli hanno subito riconsegnato il portafogli e lo smartphone. La disavventura gli è costata un bello spavento, una gita in ospedale, qualche graffio e un paio di lividi medicati in pochi minuti.

 

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