ROMA – Una bambina di tre anni di Capena, in provincia di Roma, è morta il giorno di Natale per un sospetto caso di meningite. A quanto riporta questa mattina il quotidiano Il Messaggero, la bambina sarebbe stata portata il 23 all’ospedale Sant’Andrea di Roma e da lì al policlinico Gemelli, ma non c’è stato nulla da fare. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, la piccola era stata vaccinata. Subito è scattata la profilassi per coloro che sono entrati in contatto con la piccola.
“L’amministrazione comunale – si legge oggi sul sito del Comune di Capena – esprime le più sentite condoglianze alla famiglia per il grave lutto avvenuto il 25 dicembre a causa di una sospetta meningite che ha colpito la piccola bambina di tre anni. Il Servizio di Igiene Pubblica e Prevenzione della nostra Asl si è tempestivamente e immediatamente attivato, sin dal primo pomeriggio del 24 dicembre – prosegue la nota – il dirigente medico Responsabile Asl, con la collaborazione dei familiari della bambina e della Responsabile della scuola frequentata, ha attuato il protocollo di profilassi previsto, dando le informazioni necessarie alle famiglie e ai soggetti interessati da un ipotetico contatto stretto. Nessun’altra comunicazione ufficiale è stata data sinora al Comune che provvederà a dare ulteriori notizie sul caso qualora effettivamente utili alla comunità”.
La bambina frequentava una scuola materna a Capena e, nella vicina città di Monterotondo, un corso di danza: “La nostra Asl di riferimento, diversa da quella del Comune di Capena – si legge sulla pagina Facebook del Comune di Monterotondo – ha confermato stamane che il medico di Pronto Soccorso ha contattato quasi tutte le famiglie delle allieve del corso di danza per attivare la necessaria profilassi; la Asl Rm5 ha attivato precauzionalmente la procedura di sorveglianza sanitaria per tutte le famiglie interessate, che saranno seguite per il periodo di possibile incubazione (una settimana circa); il batterio della meningite meningococcica vive nel cavo orale e non all’esterno, pertanto non è necessario nessun trattamento degli ambienti frequentati dalla bambina; la profilassi è stata attivata per un giusto principio di precauzione pur essendo bassissimo il rischio di trasmissione da soggetto malato a soggetto sano. La nostra città – conclude il Comune – si stringe in un affettuoso abbraccio alla famiglia di Capena colpita da questo gravissimo lutto”.