ROMA- Roma bloccata a causa del guano. Quasi impossibile andare da una parte all’altra di Roma, stretta fra sensi unici, sensi vietati e Ztl. Era già successo la vigilia di Natale, si è ripetuto il 2 gennaio.
Il lungotevere, nel tratto fra Ponte Palatino e Ponte Mazzini, è stato chiuso e bloccato nei due sensi, col divieto che arriva fino piazza Venezia, dai vigili urbani a causa di uno strato di guano sull’asfalto stradale che sembrava avessero pulito, non lo è stato invece abbastanza e con quattro gocce di pioggia cadute nella notte e altre due cadute nella mattinata si è formato uno strado viscido che ha fatto scivolare parecchie moto e motorini e ha reso pericolose le frenate delle auto.
Il blocco del traffico sul lungotevere ha avuto inizio alle 9 di sabato 2 gennaio 2016. Scrive il Messaggero di Roma che
“è stato necessario a causa della strada scivolosa. Diverse, infatti, sono state le chiamate ai vigili da parte dei cittadini. Diversi sono stati gli incidenti causati dal guano, scivolamenti da parte dei motorini in transito”.
La notizia è corredata da un bel video.
La conseguenza di tutto ciò è che a Roma, già paralizzata dal divieto pari e dispari anti smog, è impossibile circolare lungo l’asse stradale, che in realtà è un arco, definito dall’ansa del Tevere, la grande curva disegnata dal fiume che per gli automobilisti è un rettilineo. Sul lato est di Roma vigono i divieti della Ztl, sul lato ovest è la natura, definita dai colli Vaticano e Gianicolo e aiutata da divieti di transito e sensi unici.
Roma è nella merda: non è retorica di Bossi o Salvini, ma dura e amara realtà di cronaca. Roma è bloccata dalla cacca degli uccelli, gli storni, che invece di essere respinti con mezzi persuasivi o mandati al loro naturale destino, in padella o allo spiedo, godono a Roma di diritti speciali, ben superiori a quelli dei cittadini.
Per mesi i romani che passavano sul lungotevere sotto gli alberi che gli storni hanno adottato a residenza nei periodi di transumanza verso climi più caldi dovevano proteggersi con gli ombrelli. Le foto di auto coperte di guano hanno fatto il giro del mondo. Negli anni passati il Comune spendeva quattro soldi e ingaggiava dei trombettieri che infastidivano gli uccelli al punto di farli allontanare. Col disastro delle casse comunali è stata tagliata anche questa modesta spesa e il costo delle conseguenze sarà ovviamente maggiore, incluso il costo dell’appalto per pulire le strade, peraltro portato a termine male.
Almeno ci fosse ancora Ignazio Marino sindaco di Roma, i romani avrebbero un bel capro espiatorio. Il fallimento del prefetto commissario straordinario Francesco Paolo Tronca dimostra che non è solo questione di uomini…
Comunque i romani possono stare tranquilli. Il Messaggero informa che
“non si registrano feriti gravi. Sul posto i vigili che stanno gestendo la viabilità e gli uomini dell’Ama al lavoro per la pulizia del tratto”.