Roma, campi rom senza vigilanti: colpa dei tagli al bilancio

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2014 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA
Roma, campi rom senza vigilanti: colpa dei tagli al bilancio

Roma, campi rom senza vigilanti: colpa dei tagli al bilancio

ROMA – Campi rom senza vigilanti: da oggi, 1 luglio 2014, sono scaduti i contratti dei 78 dipendenti di Risorse per Roma che prestavano servizio di portierato e sorveglianza nei campi di Castel Romano, Salone, Candoni, Gordiani, River, Barbuta, Cesarina e Lombroso. Colpa dei tagli al bilancio che non hanno consentito di trovare i 235 mila euro al mese, Iva inclusa, che il Comune di Roma ha finora stanziato alla società per garantire la sicurezza negli otto centri.

Da oggi le telecamere che controllavano ingressi e uscite nei villaggi smettono di funzionare. In caso di situazioni pericolose non ci sarà nessuno a presidiare gli insediamenti o a inviare  segnalazioni istantanee alle forze dell’ordine. E non ci sarà più nessun controllo sull’accesso ai campi con un conseguente aumento degli insediamenti abusivi. Il rischio caos è elevato e in Campidoglio è già scoppiata la polemica.

L’iniziativa, nata tre anni fa sotto la Giunta Alemanno, serviva a garantire un controllo h24 negli otto villaggi della solidarietà. Simone Canettieri, sul quotidiano Il Messaggero, riporta qualche numero per saggiare la misura del vuoto lasciato:

Dal gennaio 2013 a quello del 2014, in un anno, sono partiti da questi otto campi 3198 segnalazioni alla Prefettura, di cui un migliaio per motivi di sicurezza. E nei primi sei mesi di quest’anno quasi 1200.

Sveva Belviso, capogruppo Ncd in Campidoglio nonché ex assessore ai Servizi Sociali e promotrice del servizio nella scorsa legislatura, è preoccupata: “E’ un’azione da irresponsabili, Marino scherza con il fuoco: questi villaggi diventeranno delle polveriere”.

Non a caso, proprio ieri, un vasto incendio è divampato nel campo della Barbuta, situato nel VII Municipio, a due passi dal Grande raccordo anulare e dal comune di Ciampino. Già in passato si erano verificati roghi, i cui fumi tossici hanno creato pericolo e preoccupazione per gli abitanti delle zone limitrofe. Ma da oggi non c’è più nessuno a controllare.