ROMA – Gli studenti delle scuole di Torrevecchia, a Roma, sono gli obiettivi dei rom, che gli lanciano pietre e bottiglie. Le scuole si trovano vicino al campo nomadi di via Cesare Lombroso, da cui spesso si alzano fumi tossici derivati dai roghi dei rifiuti. Degrado e sporcizia che rendono la convivenza impossibile, spiegano preside, residenti e genitori preoccupati per i ragazzi.
Raffaella Troili sul Messaggero scrive:
“«I ragazzi entrano ed escono da scuola tra gli insulti, le offese. Spesso i rom gli lanciano anche bottiglie e sassi, a volte sono costretti a vedere gente che fa i bisogni».
Torna difficile la convivenza nei pressi del campo rom di via di Cesare Lombroso tra chi frequenta la succursale del Tacito in via Vinci e i due istituti Alberghieri.
«Negli ultimi giorni – racconta un dirigente scolastico – alcuni ragazzi provenienti dal vicino insediamento sono entrati a scuola, a bordo di un motorino rubato anche di giorno, durante l’orario scolastico. Hanno aspettato che si aprisse il cancello, per entrare e scorazzare qui dentro, quando i bidelli se ne sono accorti, uno è scappato scavalcando, l’altro è stato bloccato. Poi i carabinieri li hanno identificati. Ma la situazione comincia a preoccuparci. Entrano ed escono, non sappiamo bene che cercano. Noi e le famiglie abbiamo paura per la sicurezza degli alunni»”.
E la convivenza, spiega Andrea Montanari, capogruppo della lista civica Marino in XIV Municipio, non è facile:
“«Anche se la convivenza è stata tutto sommato sempre tranquilla nonostante le tre scuole superiori confinino con il campo. Ora le incursioni cominciano a preoccupare, stiamo facendo un lavoro di controllo importante per riportare la legalità nel quartiere, l’anno scorso due ragazzi sono stati derubati del cellulare, serve una presenza ancora maggiore». Per Montanari è necessario un controllo più forte, «ci sono tre scuole attaccate a un campo: c’è poco da aggiungere» e chiede al prefetto «a nome della maggioranza, che venga presidiato il territorio»”.
Nono sono solo gli assalti alle scuole a preoccupare:
“Sembra che i nomadi brucino i copertoni delle auto e la plastica, in modo da ottenere il rame. Ma anche le montagne di rifiuti accatastate vicino al campo, nelle ampie distese del municipio. «I fumi che si sprigionano dai materiali bruciati nella notte che rendono l’aria irrespirabile». Enormi nuvole di fumo si alzano a Monte Mario, Torresina, Torrevecchia, vengono dai campi rom”.
I residenti esasperati si barricano in casa:
“«Appena sentiamo quell’odore acre ci barrichiamo in casa, ma così ci intossicano, abbiamo paura per la nostra salute». E un altro: «Tutte le sere bruciano la mondezza, nel cuore di Monte Mario, ci sono discariche a cielo aperto di fianco al campo nomadi, è una situazione vergognosa, non dipingeteci come razzisti». Materassi, cartoni, rifiuti, mobili: «C’è una distesa di rifiuti a fianco alle baraccopoli, la sera gli abitanti del campo accendono i falò e i nostri figli si devono respirare questo schifo».”.
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