Roma caos trasporti, parlano i cittadini: “Che vergogna la nostra metropolitana”

Roma caos trasporti, parlano i cittadini: "Che vergogna la nostra metropolitana"
Banchina affollata causa sciopero della metro a Roma

ROMA – Tanti i disagi che soffocano Roma. Una situazione, quella dei mezzi di trasporto, sempre più grave. Blitzquotidiano.it ha lanciato una campagna, #DilloaBlitz, per dare voce, raccogliere e denunciare i disservizi e i disagi che affliggono i cittadini romani.

Stiamo invitando i gruppi e le associazioni che uniscono gli utenti a raccontarci le loro storie. Abbiamo intervistato il gruppo Facebook e Twitter Comitato Metro X Roma” che si propone di mettere la mobilità al centro del dibattito politico.

Quando e perché nasce la vostra iniziativa?

Il comitato nasce nel 2011 in un momento di grave crisi per il progetto della linea C, che in quegli anni, a causa dell’emergere dei primi scandali finanziari e dei ritardi dei cantieri, era sottoposto ad un attacco pressoché quotidiano che avrebbe potuto causare lo stop al progetto. Ci siamo ritrovati, una ventina di giovani utenti del Tpl, per chiedere con forza, a nome di quella che riteniamo essere una parte maggioritaria della città, ma spesso silenziosa, un Tpl di livello europeo, a partire proprio dalla rete delle metropolitane. La metro C era, ed è ancora, il tassello più importante di questa visione di un Tpl moderno e civile a Roma, e la sua soppressione per noi rappresentava un rischio troppo grande. Contrariamente ai tanti comitati contro, quindi, noi nasciamo come un comitato “pro” qualcosa. Il nostro primo ed unico obiettivo è chiedere all’amministrazione comunale, di qualsiasi colore essa sia, di puntare tutto su metro e tram. Oggi, quattro anni dopo, rappresentiamo oltre 4.000 romani che hanno questo sogno e diamo informazioni sul tema ad un bacino di utenza che tocca spesso le 20.000 persone, tramite i contatti sul nostro sito e sulle nostre pagine Facebook e Twitter.

Noi abbiamo scritto che il diritto alla mobilità nelle società moderne rappresenta un diritto fondamentale che ha una grande influenza nella qualità della vita di ognuno di noi, condividete questa riflessione?

Assolutamente si. Dietro la nostra ossessione per lo sviluppo delle metro capitoline c’è soprattutto il desiderio di vivere in una Roma sempre più bella e dove la qualità della vita sia sempre maggiore. Avere più metropolitane e più tram equivale a meno automobili sulle strade, meno inquinamento, monumenti più puliti, più parcheggi per chi deve ancora usare il mezzo privato e soprattutto più isole pedonali nel centro della città, la più bella del mondo, questa volta, però, raggiungibili attraverso la naturale alternativa all’auto, ovvero il mezzo pubblico.

Un voto al trasporto pubblico locale?

Purtroppo è ancora basso, sotto la sufficienza. Le cose potrebbero migliorare sensibilmente, ma solo per i romani che abitano nelle immense periferie est della città (che comunque sono centinaia di migliaia di persone!), con l’attivazione del nodo di scambio tra linea C e linea A alla stazione di San Giovanni. Ma non basta. Nel medio periodo, come minimo, la linea C deve raggiungere il centro storico, e ci vorranno ancora molti anni. Servirebbero altre linee tram, annunciate da Marino ma ancora ferme sulla carta. E poi bisogna ristrutturare la linea B e la Roma-Lido, oggi in uno stato quasi comatoso. Naturalmente su tutto questo pesa la gestione di Atac, drammaticamente insufficiente. Se Atac continua così si vanifica anche quel minimo, ed apprezzabile, sforzo in atto per ammodernare la rete e il tpl in generale.

Ci raccontate la disavventura peggiore che avete vissuto o che i vostri follower vi hanno raccontato?

Più che segnalare disavventure i nostri followers ci chiedono di fare pressione sull’amministrazione comunale per migliorare la situazione. Il loro più grosso disagio è quello di non avere una rete all’altezza delle altre Capitali europee. Molti ci scrivono di essersi vergognati facendosi un giro sulle metro di Londra, Parigi, Berlino, Madrid e Barcellona. Anni luce davanti a noi.

Un consiglio che vi sentireste di dare agli utenti?

Di diventare cittadinanza attiva. Di segnalare i disservizi, come già accade, ma anche ad unirsi a chi come noi cerca di fare massa per creare una sorta di lobby a favore dello sviluppo del tpl romano. E poi di continuare ad usare metro, tram e autobus, anche se in uno stato penoso. Sono quasi degli eroi moderni ma allo stesso tempo rappresentano la parte più avanzata dei cittadini romani, quelli che non vogliono una città schiava delle lamiere in tripla fila.

Uno invece che dareste al Sindaco Marino e al nuovo assessore Esposito?

Con il Sindaco abbiamo scambiato opinioni più volte sia di persona che per iscritto. Marino sa già che il nostro primo consiglio, che è lo stesso che diamo ad Esposito, è sbloccare con il Governo il finanziamento per la tratta centrale della linea C, che deve comprendere anche la stazione di Chiesa Nuova, oggi in forse. Potrebbe seguire qualche anno di disagi in quella parte del centro che va dal Foro romano a Castel Sant’Angelo per i cantieri, questo è vero. Ma è un sacrificio necessario: entro qualche anno la città si doterebbe in un’infrastruttura in grado di dare davvero una svolta positiva al traffico e al caos, che attraversa la città dall’estremo est fino a Prati passando per il centro storico. E delle polemiche per il cantiere rumoroso o noioso sotto casa di pochi non rimarrebbe traccia.

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