Roma caos trasporti, parlano i cittadini. L’intervista a “Commissariamo l’Atac”

La pagina Facebook "Commissariamo l'Atac"
La pagina Facebook “Commissariamo l’Atac”

ROMA – Tanti i disagi che soffocano Roma. Una situazione, quella dei mezzi di trasporto, sempre più grave. Blitzquotidiano.it ha lanciato una campagna, #DilloaBlitz, per dare voce, raccogliere e denunciare i disservizi e i disagi che affliggono i cittadini romani.
Stiamo invitando i gruppi e le associazioni che uniscono gli utenti a raccontarci le loro storie. Abbiamo intervistato la pagina Facebook “Commissariamo l’Atac” che si propone di mettere la mobilità al centro del dibattito politico.

La vostra pagina “Commissariamo l’ATAC” si propone di denunciare i disservizi dell’azienda dei trasporti pubblici Capitolina, quando e perché nasce la vostra iniziativa?

Commissariamo l’ATAC è gruppo di persone​ non legate ad alcun partito politico, che usa il trasporto pubblico romano da anni subendo continui danni e disservizi nonostante il regolare pagamento di abbonamenti. Il nostro obiettivo​, in un’ottica di benessere per tutta la comunità, è avere a Roma un servizio in linea ​con le altre capitali europee, funzionale ed efficiente​, soprattutto dopo l’esasperazione raggiunta nell’estate 2015, a seguito di un lungo periodo di ulteriori disservizi.

Noi abbiamo scritto che il diritto alla mobilità nelle società moderne rappresenta un diritto fondamentale che ha una grande influenza nella qualità della vita di ognuno di noi, condividete questa riflessione?

Completamente. Viaggiare bene e dignitosamente consente di lavorare bene e di vivere bene. Riteniamo inoltre che un sistema di trasporti efficiente debba essere il volano della ripresa, un elemento da non sottovalutare ma che rappresenti invece il fiore all’occhiello di un paese in cui il turismo costituisce una delle principali fonti di ricchezza. Bel sogno, vero?

Un voto al trasporto pubblico locale?

Voto ZERO. Già facciamo tutti i giorni i conti con nostri i mali antichi – disuguaglianze sociali, disoccupazione, illegalità, burocrazia nonsense, debito pubblico – a questo non possiamo anche aggiungere mezzi che non funzionano, disservizi e disagi. Dovremmo invece avere tempo di preoccuparci di crescita, turismo, sostenibilità ambientale e innovazione. Non ci siamo.

Ci raccontate la disavventura peggiore che avete vissuto o che i vostri follower vi hanno raccontato?

Purtroppo in questa città, parlando di mobilità pubblica, disavventura è sinonimo di normalità e di questo siamo furiosi e contrariati. Soprattutto in questo mese ne abbiamo sentite davvero tante: tempi di attesa di bus anche di 38 minuti! Treni fermi all’improvviso in gallerie e gente costretta a scendere e percorrere a piedi al buio fino all’uscita, il servizio Roma Lido con tempi di attese superiori ai 30 minuti e senza aria condizionata. Potremmo continuare con numerosi altri esempi purtroppo. Per quanto di esperienze assurde ne abbiamo avute tutti, vogliamo insistere su un fatto: avere delle metropolitane che ci costringono a tempi di attesa superiori ai 3 minuti nelle ore di punta, per noi è già un’esperienza terribile e peraltro vissuta quotidianamente. Anche prima degli scioperi bianchi. Per noi è inammissibile.

Un consiglio che vi sentireste di dare agli utenti?

Sostenere le iniziative di protesta, farsi sentire educatamente, ma in modo deciso e fermo e pretendere un servizio adeguato ad una capitale europea che restituisca lustro e dignità a Roma.

Uno invece che dareste al Sindaco Marino e al nuovo assessore Esposito?

Visti i numeri irrecuperabili, sarebbe stato meglio fare tabula rasa, togliere l’erba cattiva (pensiamo agli 800 assunti per chiamata diretta) e ricominciare con una società davvero orientata al trasporto pubblico: crediamo che una società come Atac che ha più personale amministrativo che viaggiante, sia una rarità in tutto il mondo. Considerando che la scorsa settimana il comune di Roma ha rifinanziato l’azienda con ulteriori 180 milioni di euro, agire con tempestività è adesso cruciale. Se dovessimo dare un consiglio, ci piacerebbe che affrontassero il problema ascoltando tutte le parti sociali, cittadini inclusi. Agire per risolvere alla radice, con regole chiare per tutti e immediatamente applicabili. Consigliamo serietà e buon senso.

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