Roma, capodanno. 10 mln di italiani in locali, ma 200 mila influenzati a letto

Pubblicato il 31 Dicembre 2014 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA
Festa di capodanno

Festa di capodanno

ROMA – Dieci milioni di italiani aspetteranno il 2015 al ristorante o in uno degli oltre 11mila locali serali (discoteche, sale da ballo, disco bar) in attività per la notte di San Silvestro.

Lo stima Fipe-Confcommercio nel sottolineare che per cenone e veglione al ristorante la spesa media è di 77 euro, mentre nei locali più informali basteranno, sempre in media, 50 euro. La spesa complessiva viene stimata in 550 milioni di euro, in flessione del 3,8% sul 2013 “soprattutto per effetto del contenimento dei prezzi sia del cenone che del veglione”.

Il capodanno si trascorrerà con la famiglia allargata (genitori e altri parenti) nel 43% dei casi, con gli amici (28%) o in coppia con il proprio coniuge/fidanzato/a (25%). Non manca, tuttavia, chi aspetterà l’anno nuovo in solitudine (4%).

Il brindisi – aggiunge Fipe – conferma il successo dello spumante italiano che avrà l’esclusiva nel 64% dei locali, mentre il 26,4% degli esercizi servirà sia spumante che champagne ed il 9,6% solo bollicine francesi. Quest’anno il freddo non incoraggia a fare il brindisi all’aria aperta anche se almeno 3 milioni di persone sono attese, magari dopo il cenone in casa o al ristorante, ai numerosi eventi organizzati in piazza dai comuni per la notte di San Silvestro.

“La notte di San Silvestro – commenta Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio – è l’occasione in cui il desiderio di allegria e convivialità non sembra intaccato neppure da circostanze difficili come quelle che hanno caratterizzato l’anno che si avvia alla conclusione. Probabilmente è anche un modo per guardare al futuro con un po’ di speranza e di ottimismo. Auspichiamo che non si esaurisca in una notte, perchè il 2015 sarà un anno decisivo per il Paese che affida anche ad Expo le attese di rilancio”.

Ma l’effetto ‘feste’, che facilitano i contatti e quindi i contagi, unito all’eccezionale ondata di freddo che investe l’Italia, costringerà almeno 200.000 italiani influenzati a festeggiare il Capodanno sotto le coperte e tra di loro moltissimi bambini. Fino allo scorso 21 dicembre, secondo il sistema di sorveglianza InfluNet, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ad esser colpite erano state circa 132.000 persone, con un’incidenza di 2,18 ogni mille assistiti, e per un totale di circa 637.000 italiani a partire dall’inizio della stagione.

Ma proprio negli ultimi dieci giorni, spiega Carlo Signorelli, presidente della Società Italiana di Igiene (SItI), “la grande ondata di freddo in zone dove le basse temperature non sono così comuni, sta provocando un considerevole aumento del numero di allettati per influenza o sindromi influenzali, che quest’anno, durante le feste, supereranno i 200.000 casi”. La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva, attualmente, in base al monitoraggio, un’incidenza pari al triplo della media (7,6 casi ogni mille assistiti).

Per ora, comunque, “si tratta ancora per lo più di sindromi simil influenzali dovute ad altri virus, ma con sintomi identici. Potrebbero quindi colpire anche chi si è vaccinato”, spiega Antonino Bella, responsabile sorveglianza epidemiologica InfluNet. “Solo un terzo dei casi finora registrati, infatti, – prosegue – era vera e propria influenza, il cui periodo epidemico inizia proprio ora e avrà il suo picco tra fine gennaio e inizio febbraio”. Fare previsioni su quelli che saranno i contagi “è difficile”, ma i numeri ad oggi sono leggermente superiori rispetto allo scorso anno e, a fine stagione il totale di italiani colpiti potrebbe essere intorno ai 5 milioni, mentre lo scorso anno sono stati 4,5″.

Solo a maggio 2015, invece, “saranno disponibili i dati sulla copertura vaccinale e capiremo quanto il blocco delle vaccinazioni seguite al ‘caso Fluad’ potrà avere influito sul numero di contagi”. Febbre, sintomi respiratori, nausea, vomito, dolori alle ossa spossatezza: i sintomi sono sempre gli stessi “ed è bene non sottovalutarli. Tuttavia”, specifica Signorelli, “a meno che non ci siano complicazioni, come bronchiti o polmoniti, evitare di prendere antibiotici, perchè non sono efficaci per una malattia virale”.

Resta valida invece “la prescrizione delle 3 L: lana, letto e latte”. Ovvero, conclude Signorelli, “stare al caldo, a riposo e prestare attenzione alla dieta, che deve essere leggera per non appesantire l’organismo, e ricca di liquidi per prevenire disidratazione”. .