ROMA – E’ un’anziana di 82 anni l’inquilina che abitava nell’appartamento al primo piano di via Giuseppe Galati a Roma, quello dal quale sarebbe partita l’esplosione nella notte tra il 19 e il 20 gennaio. La polizia la sta cercando per interrogarla. Potrebbe essere stata lei a scrivere il biglietto sgrammaticato, trovato su una smart parcheggiata sotto il palazzo: “Il Signore la casa non ve la farà godere perché siete ladri, più ladri”. Parole che hanno subito fatto pensare ad uno scoppio doloso, con ogni probabilità una vendetta per sfratto.
La procura ha aperto un fascicolo per tentata strage: nell’esplosione è morto un uomo, un napoletano di 50 anni, e 14 persone sono rimaste ferite. Nell’appartamento della donna è stata trovata una bombola gpl, proprio davanti all’ingresso e con la manopola aperta.
L’anziana aveva ricevuto numerose ingiunzioni di sfratto e a breve ci sarebbe stato quello effettivo. In passato aveva minacciato gesti estremi pur di non lasciare la casa. Antonio Mulargia, suo vicino di casa, ha raccontato:
“Io l’avrò vista tre o quattro volte. Una persona anziana. Era tranquilla, mai dato problemi. Buongiorno e buonasera ma nient’altro. Non so dire altro non c’erano poi tante occasioni di incontro. Ma la settimana scorsa c’era un furgone nel cortile dove stavano mettendo dei mobili”.
Mentre un altro, raggiunto dal Corriere della Sera, ha detto:
“La conoscevo di vista: abitava da molto tempo qui ma viveva da segregata in casa. Non sembrava tanto normale. C’erano state delle avvisaglie: anni fa aveva dato alle fiamme una poltrona sul balcone. E pensare che poco tempo fa l’ho anche salvata perché era rimasta bloccata nell’ascensore”.
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