Roma, “false fidejussioni per 700 mln euro a P.a. e privati”: 5 arresti

Roma, "false fidejussioni per 700 mln euro a P.a. e privati": 5 arresti
Roma, “false fidejussioni per 700 mln euro a P.a. e privati”: 5 arresti

ROMA – False fidejussioni per circa 700 milioni di euro rilasciate in tre anni a Pubbliche amministrazioni e privati in varie regioni d’Italia. Sono le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti che hanno fatto scattare l’arresto di cinque persone all’alba di sabato 27 luglio. I militari del Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza hanno notificato le misure cautelari su ordine del gip del Tribunale di Roma, Rosalba Liso che ha accolto la richiesta del pm Giorgio Orano. Nell’inchiesta sono coinvolte due società finanziarie.

Agli arrestati, oltre a reati di falso, sono contestati l‘esercizio abusivo di attività finanziarie, truffa aggravata, evasione fiscale, falsa comunicazioni sociali e violazione della normativa antiriciclaggio. Oltre agli arresti, sono state eseguite perquisizioni nelle sedi delle due società finanziarie e nelle abitazioni delle persone coinvolte nell’inchiesta.

I finanzieri hanno accertato ricavi, realizzati attraverso le false fidejussioni, per un importo che supera i 4 milioni di euro.

Tutto ha avuto inizio da un’ispezione antiriciclaggio, condotta nel 2012 dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria, nei confronti di una società cooperativa romana che operava come   ‘Consorzio di garanzia collettiva fidi’ (Confidi), in totale regime di abusivismo nei confronti del pubblico. Senza possedere i requisiti richiesti dalla legge, né la necessaria copertura, la società ha infatti rilasciato, tra il 2009 e il 2012, garanzie fideiussorie per un importo complessivo di circa 688 milioni euro, con ricavi accertati, in relazione alle polizze indebitamente riscosse, di oltre 4.300.000 euro.

A far da paravento alle attività, la società ispezionata e un’altra società finanziaria (fallita nel 2010) ad essa collegata, entrambe amministrate e gestite dagli arrestati, le cui condotte hanno causato un danno, oltre che all’Erario, ai  contraenti e beneficiari delle polizze fidejussorie, tra cui persone fisiche, operatori economici e pubbliche amministrazioni (per lo più Enti Locali) di ogni parte d’Italia.

I 5 arrestati – responsabili e amministratori di fatto o di diritto delle società coinvolte – avevano un preciso ruolo all’interno dell’organizzazione e dovranno, a vario titolo rispondere, oltre che di associazione a delinquere finalizzata all’abusiva attività finanziaria, anche dei delitti di truffa aggravata (sia per gli importi rilevanti sia per aver cagionato danno a numerosi Enti Pubblici beneficiari delle polizze), dichiarazione infedele (con un’imposta evasa pari a circa 500.000 euro negli anni 2009 e 2010), distruzione e occultamento di scritture contabili, false comunicazioni sociali e omessa identificazione e registrazione della clientela in relazione agli obblighi in materia di antiriciclaggio.

 

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie