ROMA – L’uomo fermato per l’omicidio del trans trovato morto venerdì 10 novembre in un parco a Roma avrebbe ammesso di averlo aggredito ma nega di averlo ucciso. Il 35enne romano, evaso il giorno prima dai domiciliari, ha inoltre confermato di aver incontrato anche il giovane trovato morto sabato 11 in un palazzo abbandonato alla periferia di Roma, negando però di averlo ucciso. “Abbiamo trascorso la notte insieme – avrebbe raccontato – ma l’ho lasciato all’alba”.
“Non l’ho ucciso io” avrebbe ripetuto ieri il 35enne ascoltato in Questura, aggiungendo di aver trascorso la notte precedente con il nordafricano consumando droga, ma che quando è andato via all’alba era ancora vivo. Gli investigatori però sospettano che possa essere lui l’autore di entrambi gli omicidi.
Emanuele V., 35 anni, è stato arrestato con l’accusa di duplice omicidio. Il primo è l’omicidio di Laurentiu Ursu, transessuale romena di 27 anni, uccisa venerdì notte al parco del Turismo nel quartiere Eur a Roma.Uccisa con una coltellata al cuore.
“Si ho aggredito la trans – ha ammesso Emanuele V. – pensavo fosse una donna invece poi mi sono accorto che non era così. Allora le ho chiesto di restituirmi i soldi non voleva e abbiamo litigato”.
Passano 12 ore e Emanuele V. esce con un amico nordafricano di 20 anni, conosciuto durante un periodo di detenzione comune in carcere. Anche il 20enne nordafricano viene trovato morto, ucciso con una coltellata al cuore.