ROMA – Ha scavalcato il muro di cinta dell’Università La Sapienza di Roma per entrare al rave Notte bianca, ma si è reciso l’arteria femorale. E’ stato ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma ma non ce l’ha fatta. Francesco Ginese è morto così. Aveva 25 anni.
Il giovane era stato operato d’urgenza nel pomeriggio di sabato 22 giugno ma le sue condizioni erano apparse subito molto gravi. Domenica 23 giugno il ragazzo è morto.
Ginese, informa il Messaggero, voleva partecipare alla Notte Bianca, il party abusivo organizzato tra le mura dell’università, evitando il pagamento del ticket per accedere alla disco-Sapienza. Poi l’incidente che gli è costato la vita.
Per salvarlo era subito scattata una gara di solidarietà, anche attraverso i social, per la raccolta di sangue. Anche sulla pagina Facebook della Notte Bianca alla Sapienza era stato rilanciato l’appello di amici e conoscenti di Francesco. Ma purtroppo è stato tutto vano.
LA SAPIENZA PRESENTA UN ESPOSTO – In una nota l’Università La Sapienza ha espresso “profondo dolore per la morte assurda del ragazzo che si era gravemente ferito nella notte tra venerdì e sabato e manifesta solidarietà alla famiglia, così duramente colpita con la perdita di un figlio brillante e promettente. Si ringrazia tutto il personale del Policlinico universitario Umberto I per l’impegno profuso in queste ore con due difficili interventi chirurgici nel tentativo di salvare questa giovane vita”.
Allo stesso tempo l’ateneo ha spiegato che presenterà un esposto: “Quando l’Ateneo ha notizia dell’organizzazione di eventi non autorizzati, provvede sempre, come anche nel caso in questione, ad una preventiva formale comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza. Inoltre, qualora tali eventi non autorizzati dovessero effettivamente svolgersi, contravvenendo al Regolamento in materia e/o forzando gli accessi agli spazi universitari, l’Ateneo procede sempre a presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Infine alla Sapienza è presente un servizio di vigilanza e un sistema di videosorveglianza che consente di allertare immediatamente le autorità competenti in caso di manifestazioni non autorizzate e di produrre documenti video che vengono, su richiesta, messi a disposizione delle stesse autorità”, concludono. (Fonte: Il Messaggero)