Roma, fuga gas: esplode palestra all'Alberone, tre feriti e tanta paura

ROMA – Poteva essere l'ennesima 'tragedia del gas' nella capitale. I detriti sulla strada misti a biciclette, giocattoli, sedie e tavolini rimandano a dieci anni fa, al 27 novembre 2001 quando in via Ventotene persero la vita in un'esplosione quattro donne e quattro vigili del fuoco. La scorsa notte nel quartiere Alberone di Roma le cose sono andate fortunatamente in modo diverso e il bilancio e' solo di tanta paura e tre feriti.

Alle 3 della scorsa notte viene segnalata una fuga di gas nell'edificio al civico 28 di via Francesco Valesio. Intervengono i vigili del fuoco e, mentre sono all'opera, qualcosa va storto e c'e' un'esplosione: un'intera palestra, al piano terra, salta in aria. Il locale e' completamente distrutto.

Un grande terrazzo al primo piano, interno al condominio e che poggiava sulla palestra, e' sprofondato nel cortile; spazzato via anche un piccolo spazio all'aperto di un bar, ora completamente pieno di detriti del muro della palestra crollato.

Ancora sconosciuti i motivi della fuga di gas. Per Italgas dei lavori fatti anni fa per trasformare una cantina in abitazione potrebbero aver influito su quanto accaduto anche se i vigili del fuoco hanno escluso questa possibilita' orientandosi piu' verso una condotta del palazzo o una tubatura laterale che potrebbero essersi accidentalmente rotte.

''Ho sentito un botto tremendo ed ho visto un lampo blu – ha raccontato un inquilino del palazzo – E' successo tutto in pochi secondi e non ho avuto il tempo di rendermi conto di cosa era successo che ero sceso gia' giu in strada''. Chi abitava al primo piano non riconosce piu' il suo appartamento. Incredula una famiglia continua a fissare da una finestra del palazzo accanto quel che rimane del loro terrazzo: un'enorme montagna di detriti da cui ogni tanto spuntano sedie, un dondolo, una bicicletta e pezzi di veranda.

''E' pensare che ogni sera noi ceniamo sul terrazzo – ha detto un ragazzo – meno male e' successo di notte senno ora eravamo tutti morti''. Saracinesche divelte, serrande delle finestre del palazzo di fronte alla palestra piegate, vetri frantumati e montagnole di detriti sparsi qua e la' sul marciapiede. Questa e' via Francesco Valesio dopo l'onda d'urto dell'esplosione. In strada, dove ogni giorno si tiene un mercato, in fila su delle sedie una ventina di inquilini, la maggior parte signore anziane, ha aspettato di poter rientrare nei loro appartamenti. Spaventati, disorientati e ancora sconcertati. Seduti in fila sul marciapiede, dalle tre di questa notte, con visi stanchi e provati anche dal caldo: ''Ho visto delle fiamme ed ho sentito un boato enorme. Sembrava una bomba'' ha ricordato un'anziana signora gli attimi di terrore subito dopo l'esplosione.

''Dopo lo scoppio – ha commentato una coppia con un bambino di due anni – abbiamo visto del fumo nero. C'era un odore acre come di plastica bruciata e non si riusciva a respirare. Ci siamo spaventati tantissimo e subito ci siamo catapultati giu' per le scale insieme a nostro figlio piccolo per cercare di salvarci''.

Sconvolto il proprietario della palestra che, fin quando le squadre dei vigili del fuoco sono state all'opera, ha passeggiato davanti l'entrata del suo locale: ''Mamma mia, e' un disastro. La palestra non c'e' piu'. Noi non abbiamo gas neanche per il riscaldamento perche' qui e' tutto elettrico. Quindi e' impossibile che sia stata colpa nostra. Meno male nessuno si e' fatto male… poteva essere una vera e propria tragedia''.

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