ROMA – Furto di farmaci all’Umberto I di Roma. I magazzinieri dell’ospedale facevano scorte di medicinali, anti-cancro e Viagra in particolare, per rivenderli al mercato nero. La procura chiude l’inchiesta: 15 dipendenti verso il processo. Sscoperto anche un giro di droga per autisti e medici.
Adelaide Pierucci per il Messaggero di Roma ricostruisce:
Non si accontentavano di infilare in tasca, di nascosto, una scatoletta di aspirina. I magazzinieri della farmacia del Policlinico Umberto I facevano scorte di costosi farmaci anti-cancro, ma anche di Viagra. Per questa ragione erano già finiti in manette qualche mese fa insieme a una rete di ricettatori, tra cui compratori di merce rubata e infermieri che invece se ne occupavano durante e dopo il servizio. Per quindici di loro la procura ora ha chiuso l’inchiesta, pronta a chiedere il processo. Un’indagine, quella coordinata dal pm Antonella Nespola, che ha scoperchiato un traffico interno al grande ospedale romano che comprendeva anche le consegne veloci di cocaina persino a camici bianchi e ad autisti di ambulanze.
Per il furto e lo smercio di farmaci, a luglio, gli uomini della Squadra mobile avevano arrestato otto persone, tra cui due magazzinieri del Policlinico, e denunciato tre infermieri. Da tempo i medici della farmacia avevano notato le sparizioni sospette, soprattutto di quei medicinali particolarmente costosi, come alcuni antitumorali, o le pillole blu dell’amore, entrambi facilmente piazzabili sul mercato nero, forse anche estero. E non si trattava di una cifra da poco. L’indagine, infatti, ha fatto emergere un buco da un milione di euro in meno di due anni. Nell’atto di chiusura dell’inchiesta, comunque, la procura attribuisce alla gang soltanto la sottrazione che è stato possibile documentare con le telecamere. I magazzinieri addetti allo smistamento dei medicinali una volta rubati le pillole e i flaconi, per i quali avevano anche richieste su commissione, usavano buste e scatoloni per nascondere la merce al momento della consegna.
La posizione più grave nell’ambito dell’indagine è proprio quella dei due dipendenti della farmacia interna, Oliviero Bassi, 52 anni, e Gianluca Mantini, di 32. «In un solo colpo – scrive il magistrato in una delle tante imputazioni contro Bassi – l’indagato si impossessava di farmaci per 15.000 euro, ossia di 500 fiale di Clexane 6000, un antitrombotico fluidificante». È il collega Montini, invece che nel marzo 2013 insieme a un certo Gennaro Esposito, «si intrometteva nel far acquistare a un signore farmaci per 15.822 euro in numero di 360 confezioni di Viagra da 5 mg destinata al Servizio sanitario nazionale con dicitura “campione gratuiti per i signori medici. Vietata la vendita”». Viagra ovviamente sparito sempre dalla solita farmacia.
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