ROMA – “Una sentenza ad hoc“. Così Franco Angelo Maria De Bernardi, giudice del Tar del Lazio, definiva il suo operato in un’intercettazione con l’avvocato Matilde De Paola. Il “prezzo” per la sentenza è stato di 10mila euro, ma che al giudice del Tar è costato un’accusa di corruzione in atti giudiziari e l’arresto disposto dal gip Maria Paola Tomasselli dell Procura di Roma.
GLI ARRESTI – Sono sette, compreso De Bernardi, le persone finite agli arresti la mattina del 22 luglio dopo l’ordine del gip su richiesta del pm Stefano Pesci. Tra questi anche Giovannino Antonini, ex presidente della Banca Popolare di Spoleto, l’avvocato, Matilde De Paola, e l’uomo d’affari Giorgio Cerruti. Nell’inchiesta risultano indagati anche gli ammiragli della Marina, Marcantonio Trevisani e Luciano Callini.
“SENTENZA AD HOC” – Il giudice De Bernardi e l’avvocato De Paola, stando all’impianto accusatorio, hanno operato su due ricorsi presentati dagli ammiragli della Marina. Nell’ordinanza si legge: “I ricorsi sono curati da De Bernardi per mezzo dello studio De Paola e che per la sua attività il giudice ha percepito dall’avvocato un compenso ‘mascherato’ per circa 10 mila euro da una fattura emessa da Mandija Evis (compagna del giudice De Bernardi ndr)”.
L’ordinanza del gip parla poi di una intercettazione, dal quale emerge che l’avvocato De Paola “oltre ad illustrare la natura dei rapporti con il De Bernardi, indica i diversi compensi richiesti per i procedimenti trattati, precisando le modalità di versamento degli stessi e facendo in ultimo richiamo all’esigenza di giustificare l’ emissione di una fattura in favore di Mandija Evis per la corresponsione al giudice degli importi dovutigli per la sua collaborazione nei ricorsi dei due ammiragli (Trevisani e Callini)”.
In riferimento al lavoro svolto per i ricorsi presentati dai due ammiragli il gip Maria Paola Tomaselli scrive che ”il giudice ha svolto un’ attività di interferenza nella fase di studio e predisposizione del ricorso, ma non anche nella fase decisionale”. In una intercettazione tra De Bernardi e De Paola il giudice si spinge ad affermare ”di aver fatto al Trevisani una sentenza ad hoc”.
L’INCHIESTA A PALERMO – De Bernardi era già stato coinvolto nel maggio scorso in una vicenda giudiziaria della Procura di Palermo legata all’attività di riciclaggio e abusiva attività finanziaria.
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