Roma: gruppo di tassisti taglieggia i turisti a Termini. E nessuno interviene

Taxi a Roma

Fatta la legge, trovato l’inganno: se aumentano i controlli all’aeroporto di Fiumicino i “tassisti truffatori” si spostano semplicemente da un’altra parte, nel cuore della capitale, la centralissima stazione Termini.  Senza che nessuno riesca a fermarli, nonostante a due passi dalla stazione ci sia un posto di polizia ferroviaria.

Non sono tanti, ma a Roma e alla maggioranza di tassisti onesti fanno un danno enorme, sia economico che d’immagine. La strategia dei truffatori è semplice: intercettano il “pollo di turno”,  in genere si tratta di turisti appena arrivati, e gli chiedono dove deve andare.  Quindi arriva una tariffa “flat”: 25 euro, per esempio, per andare dalla stazione a Trastevere. Una corsa che, secondo gli onesti, non costa più di una decina di euro.

Il tassametro, ovviamente è un inutile accessorio e se qualche malcapitato prova a protestare rischia, come è successo più di una volta, anche le botte.

Eloquente, per esempio, quello che racconta al Corriere della Sera uno dei tassisti onesti: «Noi delle compagnie più grandi preferiamo starne alla larga. Quando arriviamo in stazione scarichiamo i nostri clienti e andiamo via subito. Tanto una chiamata via radiotaxi arriva subito. Inutile discutere, quelli menano».

Impotenti davanti all’illegalità e alla violenza. Come le forze dell’ordine che sanno e non intervengono o, quando proprio devono, lo fanno di malavoglia. Sempre sul Corriere un lettore, che si firma Silvio, racconta una sua disavventura. L’hanno minacciato, era con la ragazza ed è dovuto scappare. Poi ha chiamato i carabinieri. «Sono intervenuti – dice Silvio – parecchio riluttanti, dicendo che sono a conoscenza del problema ma che non possono farci nulla. Hanno nomi e cognomi, targhe delle macchine. Ma non si muovono. È una cosa incredibile, sembra di stare in una terra di nessuno».

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