ROMA – Confiscato il lussuoso hotel Homs e la champagneria attigua in via della Vite, a due passi da piazza di Spagna, nel centro di Roma. Per gli investigatori, riferisce Lauta Bogliolo sul Messaggero, il proprietario, l’imprenditore veneto Adartico Vudafieri, ex campione di rally a livello europeo, avrebbe acquistato l’immobile con una “cervellotica concatenazione di operazioni”, disponendo di “un patrimonio milionario” a fronte di “una dichiarazione dei redditi da poche migliaia di euro”. Lui, attraverso la figlia Anna, si difende: “Tutte falsità”.
Scrive Bogliolo:
“Un patrimonio milionario e una dichiarazione dei redditi da poche migliaia di euro, (…) un’indagine che parte da Frosinone e finisce dritta nel cuore di Roma.
(…) Il decreto di prevenzione della confisca di prevenzione del Tribunale di Roma prevede la confisca dell’hotel Homs, di quote societarie, di un’auto di grossa cilindrata e un conto corrente di oltre 500 mila euro.
Nel giugno 2013 la Guardia di Finanza di Frosinone aveva già dato esecuzione a un decreto di sequestro, emesso dall’autorità giudiziaria capitolina, di beni per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro. Al lavoro sul caso da due anni il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone con un’indagine partita da un’azienda impegnata nel settore del commercio all’ingrosso di elettrodomestici e prodotti hi-tech.
Da Frosinone le verifiche si sono poi concentrate sull’acquisto dell’hotel Homs costato quasi 15 milioni di euro. Secondo l’accusa la compravendita della struttura alberghiera è avvenuta in modo anomalo, anche perché c’era stata l’interposizione fittizia di una società. La Intesa leasing nel 2006 avrebbe versato oltre 13 milioni alla società Lockes, definita dagli inquirenti «società schermo». Secondo le accuse il modus operandi di Vudafieri prevedeva la «costituzione di società prive di reali vocazione economica ed imprenditoriale al fine di schermare operazioni di compravendita». Quello che sarebbe successo proprio con il prestigioso hotel Homs”.