Filobus abbandonati nel deposito di Tor Pagnotta in zona Eur a Roma. Da maggio 2020, di questi mezzi non se ne occupa nessuno. Ora Atac, l’azienda dei trasporti pubblici di Roma, dovrà pagare un nuovo appalto che serva a farli tornare in strada dopo un’adeguata manutenzione.
Il Corriere della Sera pubblica delle foto che si commentano da sole. I filobus sono fermi con l’olio fuoriuscito dai motori ausiliari. Le gomme sono sgonfie, ci sono ragnatele e vetri rotti, le batterie e i motori sono usurati per la mancanza di elettricità. Questo sono diventati i filobus. Ora Atac ha indetto una gara che scade a fine novembre che forse farà tornare su strada questi mezzi. Ci vorranno però diversi mesi: il Corriere stima che li potremo rivedere su strada non prima di marzo 2022.
Filobus abbandonati a Roma: il loro utilizzo approvato dalla giunta Veltroni
I filobus dovevano essere impiegati sul corridoio della mobilità, un progetto che risale all’era Veltroni. Oggi è completata la tratta Laurentina-Tor Pagnotta, mentre del collegamento Eur-Tor De Cenci non si parla quasi più dopo che la Regione ha dato parere negativo.
I filobus in questione sono stati prodotti dall’azienda Bredamenarini e sono finiti al centro dell’inchiesta per tangenti sfociata nella condanna dell’ex ad di Eur spa Riccardo Mancini molto legato all’allora sindaco Gianni Alemanno.
A Roma, i filobus arrivarono nel 2016. Come scriveva Atac,”a marzo 2017 il corridoio era ancora in realizzazione, quindi l’intera fornitura di filobus è stata prodotta con notevole anticipo rispetto all’infrastruttura”. Per evitare “il rischio di prematuro deterioramento”, i mezzi vennero destinati a rotazione sulle linee 90 e 60 (Nomentana) e poi sulla 74, linea nata nel 2019 con l’inaugurazione del corridoio Laurentino.
Per Virginia Raggi “una piccola rivoluzione” l’utilizzo dei filobus
L’ex sindaca Virginia Raggi, nel 2017 aveva visitato il deposito di Tor Pagnotta con l’allora assessore ai Trasporti Linda Meleo ed aveva gridato allo scandalo trovando “45 filobus abbandonati” (il video in fondo all’articolo). La situazione sembrò rientrare e nel 2019 avvenne l’innagurazione del corridoio Laurentino. L’evento venne giudicato dalla sindaca una “piccola rivoluzione”.
Con l’arrivo della pandemia, sulla tratta sono tornati a circolare i vecchi bus a metano e diesel. Il 1 aprile 2020, arrivò infatti la comunicazione che portò al deterioramento degli autobus. Industria Italiana Autobus comunicò all’Atac la “cessazione definitiva del servizio di manutenzione full service“
I mezzi sono quindi fermi dal maggio dell’anno scorso. Il corridoio è pronto e i filobus sono fermi. L’ennesimo paradosso romano. Ora Atac ha bandito una nuova gara per la manutenzione. Gara che costa alla collettività 16 milioni da sborsare in cinque anni.