ROMA – Roma. Il tariffario dei politici: “Mo’ damo tutti sti soldi a questo?” A casa della moglie di Salvatore Buzzi, braccio destro del capo Massimo Carminati, è stato trovato il “libro mastro” con tutti i nomi dei politici da oliare con la puntuale indicazione delle somme erogate. Un vero e proprio tariffario.
Nomi e cognomi dei politici “stipendiati”, delle persone da far assumere, degli imprenditori collusi. Panzironi: 15.000 euro al mese; Pucci: 5.000 al mese; Odevaine: 5.000 al mese; Patanè 10.000 euro una tantum. E poi, Alemanno: 75.000 euro in cene elettorali. Gramazio: 4 persone da sistemare. “Hai visto che è nero? Guarda… “, si compiace Paolo di Ninno, collaboratore di Buzzi, mentre lo apre con la riverenza di chi è davanti a una reliquia sacra. (Fabio Tonacci, La Repubblica)
Del resto anche nelle oltre 1200 pagine dell’ordinanza che ha svelato l’esistenza di Mafia Capitale i giudici hanno riportato diverse conversazioni di Salvatore Buzzi in merito alle “erogazioni” dell’organizzazione.
In una di queste Salvatore Buzzi dice, citando il compenso di 5 mila ero al mese a Luca Odevaine, già vice capo di gabinetto con Walter Veltroni, che: “un altro che tiene i rapporti con Zingaretti 2500 al mese. Un altro che tiene i rapporti con il Comune 1500,un altro a 750?..un assessore a 10mila euro al mese”.
Nel libro paga, c’è l’ad di Ama, Franco Panzironi, vicino ad Alemanno, ma anche un importante dirigente di Legacoop, Forlenza. Ognuno con una sigla di poche lettere: “Franco Panzironi, Massimo Carminati, Marco Clemenzi, Claudio Bolla, (tra i soci della cooperativa ndr) e Salvatore Forlenza (ex dirigente del Pci, ai vertici della Legacoop nazionale ndr)”, elenca il gip Flavia Costantini. Le dazioni, però, non erano casuali.
Al presidente di Ama, Franco Panzironi, ad esempio per un appalto da 5 milioni di euro, vengono dati soldi per il 2,5%. E quando il consigliere regionale del Pd Eugenio Patanè si fa avanti per chiedere di più la risposta di Buzzi, è chiara: “Gli ho detto noi a Panzironi (Franco Panzironi, ndr) che comandava gli avremo dato il 2,5%, 120 mila euro su 5 milioni…mo damo tutti sti soldi a questo?)”. Patanè avrà 10mila euro. (Sara Menafra, Il Messaggero)
Le elargizioni sono di diversa natura. Di Angelo Scozzafava, direttore del dipartimento Promozione dei Servizi Sociali del Campidoglio, quello da cui passavano le pratiche relative ai campi nomadi, la Procura riferisce nei suoi atti come “le indagini hanno evidenziato l’ipotesi di una remunerazione della sua attività funzionale da parte del gruppo criminale con la promessa dell’assegnazione di un appartamento in una cooperativa”. A Panzironi è accordata anche la rasatura del prato di casa. Per Fiscon, direttore generale di Ama, c’era “la promessa di esecuzione di attività di pulizie presso un immobile di sua appartenenza”.
Nella sua ordinanza il giudice evidenzia come “le erogazioni di utilità verso Alemanno” siano sempre successive a una decisione favorevole all’organizzazione. Oltre a un “pagamento di 75.000 euro per cene elettorali” si ricostruisce che cosa avviene durante la sua permanenza in Campidoglio. “Il 22 novembre 2012 Buzzi inviava un sms ad Antonio Lucarelli (capo della segreteria del sindaco ndr ), Luca Gramazio e Gianni Alemanno: “Problema risolto per il nuovo campo grazie”, ricevendo in risposta da Alemanno il seguente messaggio: “Ok””.
Il 27 novembre Buzzi prenota due tavoli da 5 mila euro l’uno “per una cena elettorale in favore di Alemanno, per il giorno 6 dicembre”. Quello stesso 6 dicembre “a pochi giorni dall’approvazione dell’assestamento di bilancio 2012-2014, dai conti correnti delle società riconducibili a Buzzi, venivano effettuati ulteriori bonifici per complessivi 30.000 euro in favore della “Fondazione Nuova Italia”. E il 17 aprile 2013 risulta effettuato un bonifico di 15 mila euro in favore di Fabrizio Pescatori, mandatario elettorale di Alemanno”.
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