Roma, la metro B arriverà fino a Casal Monastero: bocciato ricorso su appalto

Roma, la metro B arriverà fino a Casal Monastero: bocciato ricorso su appalto
Roma, la metro B arriverà fino a Casal Monastero: bocciato ricorso su appalto

ROMA – La metro B di Roma arriverà fino a Torraccia/Casal Monastero. Il Consiglio di Stato ha infatti bocciato il ricorso della società di costruzione Cmb di Carpi che aveva perso l’appalto per la realizzazione dell’opera, assegnata invece a un raggruppamento di imprese capitanata da Salini, Ansaldo e Vianini. Il prolungamento che andrà da Rebibbia fino in zona Settecamini, passando per San Basilio, sarebbe il primo tratto della Metropolitana a spingersi oltre il Grande Raccordo Anulare, fornendo un collegamento diretto su binari tra l’area Nord-Est ed il centro della capitale.

La sentenza, esulta la consigliera di Sel, Annamaria Cesaretti, presidente della Commissione Mobilità, “ha rimosso ogni ostacolo per l’avvio dei lavori. Organizzeremo nei prossimi giorni incontri pubblici con i cittadini come da impegno preso con gli assessori Giovanni Caudo e Guido Improta per confrontarci sul progetto e sui tempi di realizzazione del prolungamento”.

La tabella di marcia prevede il completamento dell’opera in quattro anni, a partire dall’avvio dei cantieri. Si tratta di un’infrastruttura di importanza strategica per la mobilità cittadina, che consentirà a mezzo milione di pendolari di abbandonare l’auto per raggiungere Roma, liberando arterie di scorrimento come la Tiburtina e la Nomentana.

Rimossi gli impedimenti burocratici però resta il problema dei soldi. Scrive RomaToday che

“L’opera, il cui bando era stato elaborato dalla precedente amministrazione Alemanno, dovrebbe essere pagata in project financing. In altre parole parte del tracciato, da bando, dovrebbe essere finanziato dall’amministrazione capitolina concedendo ai costruttori sette terreni, dislocati da Tiburtino a Rebibbia, da ‘valorizzare’ con 750 mila metri cubi di cemento per un valore totale di circa 188 milioni di euro su un totale di 556 milioni di euro di spesa totale per la realizzazione dell’opera. Il progetto però era stato stoppato dall’assessore Improta che all’inizio dell’anno l’aveva dichiarato “privo di certezze”. Sul tema era emersa anche la contrarietà delle associazioni ambientaliste e di alcuni consiglieri capitolini che avevano parlato di “mostri di cemento” e dei comitati cittadini”.

Per Guido Improta e Giovanni Caudo, rispettivamente assessori alla Mobilità e alla Trasformazione Urbana, l’opera si farà nel rispetto della sostenibilità sia economica che finanziaria:

“Ora il Campidoglio ha un quadro certo e un soggetto pienamente legittimato –  si legge in una nota congiunta -Toccherà alla politica e a questa amministrazione avviare i contatti con la ditta Salini per raggiungere una soluzione positiva che riequilibri il progetto risolvendo le problematiche amministrative, finanziarie e di sostenibilità ambientale, sciogliendo gli elementi negativi contenuti nel progetto, voluto dalla giunta Alemanno, che preoccupano i cittadini dei quartieri interessati dalla metro B. Noi consideriamo questa opera essenziale per il trasporto in un intero quadrante della capitale e necessaria anche in un’ottica di Città Metropolitana ma vogliamo realizzarla nel pieno rispetto della sostenibilità economica e ambientale”.

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