Roma, maltempo o apocalisse? “State a casa, sigillate cantine, staccate la luce”

Sacchi di sabbia (foto Ansa)

ROMA – State a casa se potete. Anzi, di più: state a casa a meno che non sia assolutamente indispensabile uscire. E ancora: se abitate a un piano basso fate attenzione anche dentro casa. Soprattutto svuotate le cantine, oppure sigillatele,  e occhio ai box dove lasciate le automobili. Se sono “a rischio”, qualsiasi cosa voglia dire di preciso, portatele fuori e parcheggiate altrove. E ancora, esperti o sedicenti tali che consigliano ad alcuni residenti di Ostia che vivono al piano terra di non “dormire a casa” lunedì notte, quando previsioni alla mano, l’ondata di maltempo dovrebbe raggiungere il picco. E appena inizia ad entrare acqua dentro casa preferite il buio e il freddo: chiudere subito l’impianto elettrico e il gas.

Sembra la cronaca di un’apocalisse imminente e invece sono solo misure di “cautela”.  Tutto questo perché, come in tutto il centro sud,  lunedì 15 ottobre a Roma pioverà e no, assicura la Protezione Civile, non sarà una pioggia come tutte le altre. Sarà qualcosa di più: “Eventi estremi” che richiederanno la collaborazione da parte di tutti per evitare “danni o eventi tragici”.

E non si tratta del solito allarmismo da apocalittici improvvisati. Perché gli avvisi arrivano dalla Protezione civile e dal suo capo di Roma, Tommaso Profeta. Cognome che, ironia della sorte, visto il tono delle raccomandazioni non può non suonare sinistro. Perché buona parte delle indicazioni di cui sopra vengono proprio da un decalogo diffuso dallo stesso Profeta.

Insomma per la Protezione civile quella che arriva lunedì su Roma è una piogga da cui difendersi, una pioggia che può anche uccidere. Ma cosa succederà esattamente? Che la Protezione civile si aspetti qualcosa di eccezionale si vede non solo dai comunicati, si vede dai fatti. Già domenica mattina, infatti 70 operatori  hanno messo 20 mila sacchetti di sabbia lungo i 300 metri del canale Palocco. Antipasto di una squadra, quella della Protezione Civile di Roma Capitale che lunedì metterà nelle strade della città in campo 1300 operatori, compresi i volontari e gli agenti della polizia municipale. Oltre al litorale, le zone della capitale considerate ”sorvegliate speciali” sono la Tibertina Valley, dove c’è il canale di Pratolungo, Piana del Sole in XV municipio, e Prima Porta.

All’opera, poi, ci sono anche i dipendenti dell’Ama, la società che si occupa di raccolta rifiuti e pulizia delle strade. Si tratta di pulire tombini e condotte di scolo, liberarle dalle foglie e da ciò che ostacola lo smaltimento dell’acqua.

Secondo le previsioni meteo la pioggia dovrebbe accanirsi sulla capitale a partire dal pomeriggio di lunedì, con i picchi di massima intensità nella notte tra il 15 e il 16 ottobre. Quindi lunedì mattina la situazione dovrebbe essere ancora relativamente tranquilla. Circostanza che ha indotto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a non scegliere la chiusura delle scuole.

Alemanno al contrario nella mattinata di domenica passeggiava tranquillamente in bicicletta in una città assolata dicendo che Roma era pronta, esattamente come l’ultima volta. Per la cronaca l’ultima volta era il 20 ottobre 2011: città paralizzata e un morto, un ragazzo di 32 anni in un box dell’Infernetto, il quartiere dove domenica si mettono i sacchi di sabbia, nel municipio di Roma, il XIII, dove anche i privati si sono organizzati in ronde per controllare il livello dei corsi d’acqua.

Il più tranquillo di tutti, invece, sembra proprio Alemanno che dopo aver parcheggiato la bicicletta ha spiegato che l’allerta c’è ma la situazione potrebbe essere meno critica del previsto. E che comunque il picco è atteso nella tarda serata di lunedì. Difficile, in ogni caso, dimenticare le polemiche tra il sindaco e la Protezione civile quando a Roma nevicò. Alemanno li accusò di non aver avvertito in modo esatto su come stessero le cose, la Protezione civile disse che era stato il sindaco a sottovalutare il tutto.

Stavolta il quadro è diverso: l’allarme di Profeta è forte e chiaro e Alemanno lo sa. Soprattutto la Protezione civile ha teso la mano al sindaco ricordando che se piove non è colpa sua. E forse proprio le polemiche delle ultime occasioni hanno suggerito alla Protezione civile di utilizzare toni forti. La speranza è che abbiano esagerato.

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