ROMA – La procura di Roma ha chiuso l'inchiesta che vede come unico imputato l'ingegnere Soter Mule', 44 anni, per la morte di Paola Caputo, 23 anni, avvenuta la notte tra il 9 e il 10 luglio dell'anno scorso durante un gioco erotico in un garage di un palazzo affittato in parte dall'Agenzia delle Entrate e in parte dall'Enav in via di Settebagni. L'atto prelude la richiesta di rinvio a giudizio.
Nei suoi confronti il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Maria Letizia Golfieri contestano i reati di omicidio preterintenzionale e lesioni dolose gravi per aver mandato in coma un'altra ragazza coinvolta nella pratica conosciuta come shibari, una sorta di bondage giapponese.
I pm, nel formulare l'accusa, non hanno tenuto conto di quanto stabilito dal gip e poi dal tribunale del Riesame secondo i quali il fatto contestato a Mule' andava qualificato come omicidio colposo in virtu' del consenso fornito dalle due ragazze alla pratica erotica.
Per l'accusa l'ambito in cui è avvenuto il gioco tra i tre e' stato in qualche modo illecito altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di chiedere il consenso alle due ragazze e non sarebbe stata necessaria la presenza di strumenti per soccorrere i partecipanti al gioco. Con la chiusura delle indagini, la difesa dell'ingegnere, rappresentata dagli avvocati Antonio Buttazzo e Luigi Di Majo, ha venti giorni per presentare memorie o documenti integrativi o sollecitare un nuovo interrogatorio.