bottiglie contro il palazzo a San Lorenzo bottiglie contro il palazzo a San Lorenzo

Quartiere San Lorenzo (Roma), si lamenta dalla finestra per gli schiamazzi: i giovani lanciano bottiglie contro il palazzo

San Lorenzo a Roma, in una piazza del quartiere un’anziana signora protesta per gli schiamazzi. I giovani cominciano a lanciare bottiglie di vetro contro la facciata del palazzo.

San Lorenzo è uno dei quartieri della movida romana.L’anziana signora abita in un palazzo che si affaccia sulla piazza.

La donna riceve come risposta un lancio di bottiglie vuote di birra dai giovani presenti in piazza. 

“Succede di tutto in quella piazza ogni fine settimana – racconta il residente che ha postato il video visibile su Repubblica – la Polizia si ferma fino a mezzanotte”.

Subito dopo si scatenano risse e episodi di inciviltà.

Residenti esasperati dalla movida

 San Lorenzo è presa d’assalto da decine di giovani anche di notte.

Il quartiere sorge vicino all’università e per questo è da sempre un punto di ritrovo. 

Se si chiede di fare meno chiasso gli inquilini potrebbero ricevere un trattamento del genere.

A lanciare le bottiglie sono circa mezza dozzina di persone.

Siamo a largo degli Osci e la scena è desolante dato che dà un’idea di abbandono totale del luogo.

In zona venne uccisa la 16enne Desirée Mariottini

Il quartiere è noto anche per essere stato teatro dei tragici fatti che riguardano la morte della 16enne Desirée Mariottini, la ragazza di 16 anni di Cisterna Latina trovata morta all’alba del 19 ottobre del 2018 in un palazzo abbandonato nel quartiere.

A causa della sua morte quattro persone sono state rinviate a giudizio.

L’area in cui la 16enne è stata uccisa è vasta 10mila metri quadrati ed è ancora abbandonata a se stessa. A

gli appelli dei residenti e dei cittadini  che chiedevano più sicurezza e un recupero dell’area  seguirono le promesse dell’amministrazione del II Municipio e di quelle del Comune: “

“Trasformeremo la zona, la riqualificheremo” perché “non succedano più fatti così mostruosi”. 

Ad oggi però è rimasto ancora tutto immutato (fonte: Repubblica, Il Caffè di Roma). 

 

 

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