Roma, ‘multe pazze’ Ama sui rifiuti. Residenti: “Presi nomi a caso dai citofoni”

Pubblicato il 19 Aprile 2013 - 13:55| Aggiornato il 30 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Centinaia di sanzioni comminate senza verifica: un bollettino da 111,88 euro recapitato a centinaia di residenti del centro per errori nel conferimento dei rifiuti all’interno del condominio. Ma i residenti non ci stanno più, prendono d’assalto i centralini Ama e denunciano: “Prendono il nome a caso, dai citofoni”. A Roma, dopo le polemiche sui gravi disservizi nella raccolta differenziata, scoppia il caso delle “multe pazze” dell’Ama.

Giovedì il presidente Ama Piergiorgio Benvenuti ha chiesto un rapporto per assegnare le responsabiltà dopo che la procura ha aperto un fascicolo sui disservizi. Ma le centinaia di sanzioni contestate allarga la questione. Nel 2012 sono state comminate 17.233 multe, un anno prima erano state 5,181.

Il fenomeno si sarebbe allargato in seguito a recenti direttive aziendali orientate ad aumentare l’efficienza e al contempo a fare cassa. In centro gli accertatori macinano multe al ritmo i 4-500 a settimana: il boom nei quartieri Ghetto-Chiesa Nuova-Coronari.

Fabrizio Peronaci sul Corriere della Sera, riporta il caso di una signora residente in via Campanella

i controllori, quando trovano ad esempio una bottiglia tra gli scarti alimentari, non vanno per il sottile. Annotano i cognomi dal citofono, chiedono l’«anagrafica» al Comune e sanzionano. Senza prove.

«Mi è appena arrivato – racconta una professionista residente in vicolo della Campanella – un verbale redatto alle 10.20 del 25 febbraio, ora in cui ero in ufficio! Proprio a me, che mi occupo di agricoltura e sono attentissima alla differenziata!»

Alla signora è stata contestata «la presenza di sacchetti di carta e plastica» nel bidone «indifferenziato». Ma l’anomalia è evidente: nello spazio per le «dichiarazioni delle parti», che dovrebbero essere colte in flagrante o identificate in altri modi, gli accertatori (matricole 13295 e 2601) hanno scritto: «Provvedevamo a citofonare ma non avevamo risposta». E allora? La multa scatta «a prescindere», come direbbe Totò? 

Ma i centralini dell’Ama, subissati di telefonate, rispondono: “Fate un esposto al direttore generale, evidenziando (testualmente) il comportamento scorretto degli accertatori”.

Intanto è giallo sulla nomina dell’ad in consiglio d’amministrazione. Oggi Giovanni Fiscon assumerà l’incarico di direttore generale al posto di Giovanna Anelli. Ma le quotazioni di Stefano Comini in quota Udc sembrerebbero in calo: alla vigilia delle comunali meglio evitare critiche sulla “militarizzazione” delle municipalizzate.