Roma, mare di multe cancellate ai potenti

Roma, multe annullate con un clic: dirigenti Comune indagati
Roma, multe annullate con un clic: dirigenti Comune indagati

ROMA – C’era a Roma chi dei varchi Ztl se ne infischiava e poteva entrare e uscire a proprio comodo senza temere la multa potendo contare in Comune su alcuni funzionari che la valanga di multe prese le cancellavano con un clic sulla tastiera del computer.

Tra i beneficiari, personaggi noti in città, tra cui spiccherebbe il nome di un imprenditore, e altri vip. Tra gli episodi esaminati quello di un automobilista che avrebbe beneficiato della nullità dei provvedimenti amministrativi dopo aver accumulato sanzioni per circa 600 mila euro.

Un danno per le casse del Campidoglio per alcuni milioni di euro attraverso la cancellazione di multe elevate per l’abusivo passaggio nella Ztl. E’ questo l’oggetto di un’inchiesta della procura di Roma culminata oggi in una serie perquisizioni, domiciliari e negli uffici, di cinque ex funzionari dell’Ufficio Contravvenzioni.

Falso, abuso d’ufficio e truffa i reati ipotizzati dal pubblico ministero Francesco dall’Olio, a seconda delle singole posizioni, nei confronti degli indagati, ora destinati ad altri incarichi. Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, guidati da Cosimo Di Gesù, hanno perquisito l’Ufficio Contravvenzioni, dove i cinque hanno prestato servizio fino allo scorso agosto, ed i Dipartimenti Attività Culturali e Sviluppo e Valorizzazione, dove sono attualmente impiegati.

I fatti oggetto di accertamenti risalgono ad almeno quattro anni fa. L’annullamento delle infrazioni, secondo quanto emerso in questa prima fase degli accertamenti, sarebbe avvenuto in maniera illecita e tramite la falsificazione di atti.

Gli indagati in servizio fino ad alcuni mesi fa nell’Ufficio Contravvenzioni furono trasferiti in altri dipartimenti dell’amministrazione capitolina su iniziativa dell’ex assessore alla Legalità Alfonso Sabella nel quadro di una rotazione decisa dopo la scoperta di diverse irregolarità. L’inchiesta giudiziaria è partita in seguito alla denuncia di una dipendente dell’Ufficio Contravvenzioni.

La donna si era rivolta alla Corte dei Conti, ma gli atti sono poi finiti anche a piazzale Clodio. Da qui le perquisizioni alla ricerca non solo di riscontri sui reati già ipotizzati, ma anche per verificare se dietro i presunti illeciti ci sia stata un’attività corruttiva. Nel corso delle ispezioni sono stati acquisiti atti e documenti ora al vaglio delle fiamme gialle.

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