ROMA – Roma, muore al San Camillo dopo trapianto cuore: donatore di Milano aveva subito arresto cardiaco. Un uomo di 60 anni è morto all’ospedale di San Camillo dopo aver subito un trapianto di cuore. Il donatore, un uomo morto a Milano poche ore prima mentre nuotava in una piscina e che aveva dato quando era vivo il consenso alla donazione degli organi, era stato inviato a Roma dall’Ospedale San Raffaele. Il donatore aveva subito un arresto cardiaco, il medico legale a Roma nel suo referto ha scritto che il cuore donato “non era sano”.
Il Centro nazionale trapianti: “Il cuore funzionava”. “Il cuore trapiantato nell’uomo che è deceduto dopo un trapianto dalla coronarografia era risultato normale, cioè nelle condizioni di essere trapiantato”. Lo ha spiegato il direttore del Centro Nazionale trapianti (Cnt) Alessandro Nanni Costa. La documentazione è a disposizione degli inquirenti. “Il donatore aveva auto un arresto cardiaco in una piscina – ha detto – ma successivamente aveva ripreso a battere normalmente”. I danni cerebrali ne avevano però causato la morte. I controlli avevano poi verificato la normale funzione cardiaca ed il trapianto è avvenuto nei tempi stabiliti.
Il primario del San Camillo: “Cuore malato? Totalmente falso”. Il cuore trapiantato al 60enne poi deceduto all’ospedale San Camillo ”era in condizioni perfette, sano e con tutti i parametri per poter essere essere impiantate”: lo ha detto in conferenza stampa il direttore dell’unita’ di cardiochirurgia del San Camillo, Francesco Musumeci affermando che quanto riportato oggi dai quotidiani in merito che fosse malato e’ ”totalmente falso”.
Il cuore espiantato era stato oggetto di esame ecocardiografico al San Raffaele ed era risultato in condizioni ottimali per il trapianto. Stesso esito è derivato pure dall’esame di coronografia effettuato sempre a Milano. Lo ha precisato il direttore della cardiochirurgia del San Camillo, Francesco Musumeci.
Il ministro Lorenzin: “Errore tragico e inaccettabile”. “Si tratta di una notizia gravissima”, commenta il ministro Beatrice Lorenzin a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital, ma anche “singolare per un sistema come quello italiano. Noi – precisa infatti il ministro – con il Centro nazionale trapianti abbiamo procedure di massima sicurezza fra le migliori al mondo. Mi sembra uno di quegli errori tragici, ma anche inaccettabili. Vedremo se ci sono state delle falle e agiremo di conseguenza”.